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Il cyberbullismo è un fenomeno di cui purtroppo si sente parlare sempre più spesso e che può avere gravi conseguenze sulla vita dei ragazzini e delle ragazzine colpite. Secondo un report di Save The Children, addirittura il 72% degli adolescenti lo considera come il fenomeno sociale più pericoloso di oggi. Il cyberbullismo non è altro che il bullismo tradizionale, piaga diffusa tra giovanissimi e adolescenti, attuato però online o via telefono.
Visti i rischi che comporta per le giovani vittime, è bene imparare a riconoscere il fenomeno e ad intervenire in tempo o fare il possibile per arginarlo.
Il Cyberbullismo
Con cyberbullismo si intendono molestie, aggressioni, offese, umiliazioni arrecate volontariamente e in modo continuativo da un bullo (o da un gruppo di bulli) a delle vittime, utilizzando Internet o i telefoni cellulari. Il fenomeno si propaga quindi virtualmente attraverso sms, mms, mail, chat, forum, social network.
A differenza del bullismo tradizionale, non implica vessazione fisica e permette l’anonimato dell’aggressore, anonimato che riduce ulteriormente le remore del bullo. Inoltre, il cyberbullismo è indipendente da luoghi fisici precisi, come la scuola.
Questo significa che si può verificare ogni volta che l’adolescente accede al computer e purtroppo lo può seguire ovunque, anche se cambia scuola o città, come accaduto in diversi casi. Esistono diversi tipi di cyberbullismo, a seconda del tipo di danno che infliggono alla vittima e ma le strategie segnalate sono valide per tutte le varianti del fenomeno:
- Flaming: messaggi elettronici violenti e volgari mirati a suscitare “battaglie” verbali online.
- Harassment: molestie. Invio ripetuto di messaggi offensivi.
- Cyberstalking: cyber-persecuzione. Invio ripetuto di messaggi contenenti minacce o fortemente intimidatori.
- Denigration: denigrazione. Sparlare di qualcuno online. Inviare o pubblicare pettegolezzi e dicerie crudeli su una persona per danneggiarne la reputazione o le amicizie.
- Impersonation: sostituzione di persona. Violare l’account di qualcuno, farsi passare per questa persona e inviare messaggi per dare una cattiva immagine della stessa, crearle problemi o pericoli e danneggiarne la reputazione o le amicizie.
- Outing and trickery: rivelazioni e inganno. Condividere online segreti o informazioni imbarazzanti su un’altra persona, a volte estorti con l’inganno e con intenzioni malevole. Tra le informazioni rivelate, spesso ci sono quelle che fanno riferimento al sexting, la pratica diffusa di inviare foto o video sessualmente espliciti, che vengono poi condivisi in modo incontrollato, soprattutto a danno delle ragazzine.
- Exclusion: escludere intenzionalmente qualcuno da un gruppo online.
Non tutte le vittime rispondono al fenomeno nello stesso modo, ma l’ipotesi peggiore è che a seguito delle molestie subite si inizi un percorso discendente che va dall’isolamento alla depressione fino, in casi estremi, al suicidio.
Prevenire il Cyberbullismo
La prevenzione di questo fenomeno va fatta principalmente sul fronte educativo, con l’ausilio di alcuni accorgimenti pratici.
Sul fronte educativo, sicuramente è fondamentale educare i ragazzi a un maggior senso di responsabilità e di consapevolezza delle proprie azioni, per evitare che si trasformino in cyberbulli. D’altra parte, è necessario lavorare sulla loro sicurezza personale, per evitare che diventano vittime. E’ importante parlare apertamente con loro del fenomeno e invitarli a segnalare eventuali episodi di cyberbullismo di cui siano a conoscenza.
E’ importante inoltre una corretta educazione al mondo e all’utilizzo del web. Capire che l’identità digitale che si costruisce online è perenne, che immagini, video, testi devono essere protetti il più possibile è fondamentale. La reputazione online è più difficile da ricostruire rispetto a una reputazione offline, perché il web non dimentica.
Ogni traccia di noi può restare impressa ed è facile rendere più pubbliche di quanto non si vorrebbe molte informazioni personali. Un passo che può fare la differenza è far capire ai ragazzini quanto si espongono pubblicando i propri dati online e insegnare loro a non condividere mai informazioni troppo personali, come numeri di telefono, password, immagini e video che potrebbero diventare motivo di scherno o imbarazzo se condivisi con persone esterne alla cerchia di chi è considerato fidato.
Sul fronte pratico, è possibile adottare alcuni accorgimenti sia a casa che a scuola.
- Tenere il computer in una posizione centrale della casa, in modo da avere almeno parzialmente il controllo sull’attività online dei minori. Il parzialmente è d’obbligo, visto che con molta facilità il ragazzino avrà altri mezzi per accedere a Internet, come uno smartphone o altre connessioni disponibili fuori casa.
- E’ bene in ogni caso poter monitorare quello che il minore condivide online, anche quando non è sotto i nostri occhi. Questo significa, da parte dei genitori, familiarizzare maggiormente con i mezzi usati dai figli, sapere quali siti web frequentano e potervi accedere per poter mantenere il controllo sulle informazioni rese pubbliche.
- Chiedere a un amico, un fratello o una sorella più grande di accompagnare il ragazzo durante le sue attività di navigazione, per fare in modo che il minore possa comunque avere una persona coetanea o leggermente più adulta con cui confidarsi.
- Utilizzare la funzione Parental Control prevista da diversi antivirus per bloccare l’accesso ad alcuni siti web o, se si è individuato un indirizzo mail potenzialmente molesto, per mettere quest’indirizzo nella lista nera. Potete consultare il sito Parental Software Review che cita e giudica software dedicati alla lotta al cyberbullismo.
- A scuola, per accedere alla rete, gli studenti devono avere l’obbligo di identificarsi, in modo da non poter nascondere le proprie azioni dietro l’anonimato e diventare più consapevoli di quello che dicono e delle azioni che compiono.
- In generale, monitorare ogni cambiamento d’umore del ragazzo, che lo porti ad essere più isolato, agitato o depresso, o che manifesti una mancanza di autostima, senza altro motivo.
In caso di Cyberbullismo. Intervenire
E se l’impietosa macchina del cyberbullismo è già partita? Innanzitutto è importante far capire ai minori che devono chiedere aiuto. Agli amici, alla famiglia, alla scuola. Spesso le vittime si isolano. L’isolamento è la prima cosa da evitare in assoluto. A volte, quando il fenomeno continua nel tempo, può essere il caso di fare una denuncia alle autorità.
A tal fine, è bene non alterare in alcuna maniera le prove di quanto avvenuto, nè cercando di cancellarle, nè cercando di conservarle: l’operazione deve essere fatta da personale specializzato. L’unica azione possibile dal normale utente è salvare una immagine dello schermo del computer che contenga il contenuto incriminato. Basta utilizzare la combinazione di tasti Ctrl – Alt – Stamp e incollare il contenuto con i tasti Ctrl – V in un qualunque editor di foto.
Alcuni consigli utili per tentare di arginare il fenomeno, che devono essere messi in pratica dalle stesse vittime:
- Evitare di rispondere con rabbia alle molestie, per non dare soddisfazione al cyberbullo
- Ignorare del tutto l’atto di bullismo
- Abbandonare eventualmente i luoghi in cui si verificano gli episodi di cyberbullismo (ma questo può avere implicazioni complesse se significa abbandonare una comunità di amici e contatti)
- Bloccare o segnalare il cyberbullo, usando la funzione che oggi ogni piattaforma sociale prevede
- Cambiare indirizzo mail, se le molestie usano quel canale
- Richiedere ai gestori della piattaforma web su cui è stato effettuato l’atto di cyberbullismo di rimuovere eventuali contenuti dannosi, come video, fotografie o post
Inoltre, è fondamentale fare rete. Secondo Nancy Willard, più ancora che agire sui cyberbulli e sulle vittime, è essenziale agire sugli spettatori. Il suo invito è a non osservare in silenzio, ma a intervenire ogni volta che si assiste a un caso di cyberbullismo. Il suo pensiero è espresso nella semplice e diretta forma: “Be a friend”.
Alcuni siti utili per comprendere e affrontare attivamente il fenomeno. Affidatevi non solo quando siete certi che il fenomeno sia già attivo, ma anche in caso di semplice dubbio o semplicemente per chiedere un consiglio generico.
- Smonta il bullo: sito della campagna nazionale contro il bullismo. Segnala l’esistenza di uno sportello virtuale per chiedere informazioni e ricevere sostegno. Numero verde dello sportello virtuale: 800.669.696 (lun-ven 10-13 e 14-19). Email: [email protected]
- Sicuri in rete: è il prodotto della collaborazione tra Adiconsum e Save the Children, per promuovere un uso responsabile e consapevole dei nuovi media da parte dei minori. Sul sito web indicato c’è un form per poterli contattare.
- Telefono Azzurro: il noto servizio per la difesa dei minori. Da questa pagina di segnalazione emergenze è possibile contattarli per un problema specifico legato ai pericoli del web.
- 42yo.com: si tratta di un’azien da privata che offre alle famiglie un servizio sostanzialmente gratuito contro i cyberbulli. E’ possibile contattarli tramite il link segnalato, per chiedere il loro aiuto tecnologico nel rintracciare i cyberbulli.