I dati appartenenti alla maggior parte dei 2 miliardi di utenti di Facebook avrebbero potuto essere visti senza consenso del proprietario, Facebook lo ha annunciato questa settimana. Di conseguenza sta prendendo provvedimenti per limitare la quantità di informazioni accessibili alle parti esterne rimuovendo alcune funzionalità.
Le modifiche annunciate questa settimana incidono sull’API Eventi di Facebook, sull’API dei gruppi, sull’API delle Pagine, sull’accesso a Facebook, sull’API della piattaforma Instagram, sulla cronologia delle chiamate e dei testi, sui fornitori di dati e sulle categorie di partner e sui controlli delle app. Ad esempio, a partire dal 4 aprile 2018, Facebook dovrà approvare tutte le app che richiedono l’accesso a dati quali foto, post, check-in, eventi e gruppi.
Una delle modifiche più importanti riguarda la ricerca e il recupero dell’account. Fino al 4 aprile, gli utenti potevano cercare altre persone usando il loro numero di telefono o indirizzo email. Questa funzione è stata cancellata dopo che malintenzionati lo hanno usato per rubare dati dal profilo pubblico.
“Vista la portata e la profondità delle attività che abbiamo scoperto, riteniamo che la maggior parte delle persone su Facebook sia stato a rischio di furto di dati dal proprio profilo pubblico“. Facebook riporta anche che i dati di circa 87 milioni di persone sono stati presi da Cambridge Analytica senza il consenso degli utenti. La maggior parte delle persone colpite si trova negli Stati Uniti.
La portata delle modifiche dimostra un cambiamento nelle relazioni di Facebook con le app di terze parti, che in precedenza potevano accedere agli eventi degli utenti, agli stati delle relazioni e ad altre informazioni.
Probabilmente una mossa tardiva, dopo che per anni i nostri dati sono stati venduti e usati come neanche immaginiamo. Tutto ovviamente si calmerà, passerà ma il dato più importante è che ci fidiamo senza se e senza ma del primo venuto, solo perché di chiama Zuckerberg. Pensiamoci.