La morte del Papa: rituali, simboli e transizione del potere

La morte di un pontefice attiva un protocollo millenario, caratterizzato da rituali simbolici e procedure amministrative precise. Al centro di questo processo si trova il camerlengo, attualmente il cardinale Kevin Farrell, il cui ruolo è cruciale nel garantire una transizione ordinata durante la Sede Vacante.

Conferma della morte e gestione dei simboli

Il camerlengo verifica ufficialmente il decesso, un atto un tempo scandito dal martelletto d’argento battuto tre volte sulla fronte del papa mentre lo si chiamava per nome. Oggi la procedura è semplificata: un medico certifica la morte, sostituendo il gesto antico con l’apposizione di un velo bianco sul volto del defunto. Segue la distruzione dell’Anello del Pescatore – simbolo dell’autorità papale – e del sigillo di piombo, atti che impediscono falsificazioni e sanciscono la fine del pontificato.

Preparativi per l’esposizione pubblica

Il camerlengo, assistito da tre cardinali elettori sotto gli 80 anni, coordina il trasferimento della salma nella Basilica di San Pietro per l’esposizione pubblica. La residenza privata del papa viene sigillata, e l’accesso è limitato fino all’elezione del successore. Il corpo, rivestito con i paramenti pontifici (mitria bianca, casula rossa e pallio), rimane esposto per tre giorni, durante i quali è vietato fotografarlo senza autorizzazione.

Le congregazioni generali e il conclave

I cardinali giunti a Roma partecipano a riunioni quotidiane (congregazioni generali) per delineare il profilo ideale del nuovo pontefice e gestire questioni urgenti. Tradizionalmente, il conclave inizia dopo un periodo di lutto di 15 giorni, ma dal 1996 la costituzione Universi Dominici Gregis permette di anticiparlo, previo accordo tra i porporati. Durante la Sede Vacante, il camerlengo amministra lo Stato Vaticano, mentre il Collegio Cardinalizio assume temporaneamente il governo spirituale della Chiesa.

Il novendiale e i funerali

Il lutto ufficiale include il novendiale, nove giorni di messe funebri celebrate dopo la sepoltura, fissata tra il quarto e il sesto giorno dal decesso. I funerali solenni in San Pietro coinvolgono delegazioni internazionali e precedono la tumulazione nelle Grotte Vaticane, dove la bara è accompagnata da 60 medaglie (oro, argento e rame) a simboleggiare l’uguaglianza nella morte.

Questo intricato intreccio di tradizione e modernità riflette la continuità della Chiesa cattolica, bilanciando il rispetto per il defunto con la necessità di preparare il futuro sotto una nuova guida.