Storia del Libano. Prime civiltà e Fenici

Il territorio dell’odierno Libano vanta una storia millenaria, caratterizzata dall’insediamento di antiche civiltà e dalla nascita e fioritura della civiltà fenicia. Questa narrazione esplorerà le prime civiltà presenti nella regione e l’emergere dei Fenici, un popolo che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia del Mediterraneo.

Prime Civiltà

Le prime testimonianze di insediamenti umani nel territorio libanese risalgono al Neolitico, circa 7000 a.C. Tra i siti più antichi e significativi troviamo Biblo, considerata una delle città più antiche del mondo ad essere stata abitata senza interruzioni. Le comunità preistoriche che abitavano questa regione vivevano di caccia, agricoltura e pesca, sviluppando progressivamente tecniche avanzate di lavorazione della pietra e della ceramica.

Durante l’Età del Bronzo (3000-1200 a.C.), la regione divenne un importante crocevia culturale e commerciale. La città di Biblo divenne un centro significativo per il commercio di legname, in particolare del cedro del Libano, con l’Egitto. Le relazioni commerciali e culturali con l’Egitto sono ampiamente documentate e testimoniano l’importanza di Biblo come hub commerciale e culturale nel Mediterraneo orientale.

I Fenici

Origini e Identità

I Fenici sono noti per essere i successori diretti dei Cananei, popolazioni semitiche che abitavano la costa levantina. Le città fenicie principali includevano Biblo, Sidone e Tiro. Queste città non erano unificate sotto un unico stato centralizzato, ma operavano come città-stato indipendenti, ognuna con il proprio governo e le proprie divinità tutelari.

L’origine dei Fenici è oggetto di dibattito tra gli storici. Alcuni sostengono che fossero autoctoni della regione cananea, mentre altri, basandosi su racconti di autori antichi come Strabone e Giustino, ipotizzano una migrazione dal Golfo Persico o dal Mar Rosso a causa di disastri naturali o conflitti.

La Fase Arcaica

Le prime tracce archeologiche delle città fenicie risalgono al III millennio a.C., con Biblo che emerge come un centro commerciale di primaria importanza grazie alle sue relazioni con l’Egitto. Le prime attestazioni scritte sui Fenici provengono da iscrizioni egiziane risalenti al periodo del faraone Den della I dinastia, che menzionano il commercio con la regione.

Durante il II millennio a.C., la Fenicia subì influenze e conquiste da parte di potenti imperi vicini come l’Egitto e gli Ittiti. Intorno al 1200 a.C., l’arrivo dei Popoli del Mare segnò l’inizio di una nuova era di autonomia per le città fenicie, che iniziarono a espandere la loro influenza nel Mediterraneo attraverso la fondazione di colonie e la creazione di una vasta rete commerciale.

Età dell’Autonomia

Con il declino dell’influenza egiziana e ittita, le città fenicie aumentarono la loro autonomia e prosperità. Questa fase di crescita economica e culturale si manifestò con la fondazione di numerosi empori e colonie lungo le coste del Mediterraneo, tra cui Cipro, Utica in Tunisia, Lixus in Marocco e Cadice in Spagna. La prima attestazione dell’alfabeto fenicio risale al XI secolo a.C., una delle innovazioni culturali più significative dei Fenici, che influenzerà profondamente le civiltà mediterranee successive.

L’Età Assira e Babilonese

Nel IX secolo a.C., l’avanzata degli Assiri impose nuove sfide alle città fenicie. Gli Assiri, attratti dalle ricchezze dei porti fenici, imposero tributi pesanti e controllo politico su molte città. Nonostante queste pressioni, i Fenici continuarono a prosperare grazie al loro ruolo centrale nel commercio marittimo e alla loro abilità nella produzione di beni di lusso, come la porpora ricavata dai molluschi Murex.

Nel VII secolo a.C., con l’indebolimento del potere assiro, le città fenicie come Tiro e Sidone vissero un periodo di relativa autonomia, anche se continuarono a pagare tributi agli Assiri e, successivamente, ai Babilonesi. La conquista babilonese culminò nel 572 a.C. con la distruzione di Tiro ad opera di Nabucodonosor II.

L’Età Persiana e Ellenistica

Con la conquista della regione da parte di Ciro il Grande nel VI secolo a.C., la Fenicia fu incorporata nell’Impero Persiano. Sotto il dominio persiano, le città fenicie godettero di una certa autonomia e prosperarono come centri commerciali. La flotta fenicia divenne una componente cruciale della marina persiana.

Dopo la conquista di Alessandro Magno nel IV secolo a.C., la Fenicia entrò nell’orbita dei regni ellenistici, con Tiro e Sidone che mantennero la loro importanza commerciale sotto la dinastia dei Seleucidi. Durante il periodo ellenistico, la cultura fenicia si mescolò con le influenze greche, portando a una ricca sintesi culturale.

La Dominazione Romana

Nel I secolo a.C., la regione fu conquistata dai Romani e divenne parte della provincia romana di Siria, e successivamente della provincia autonoma di Phoenice Libanensis. Sotto il dominio romano, le città fenicie continuarono a prosperare come centri commerciali e culturali, integrandosi nel vasto network dell’Impero Romano.

Eredità dei Fenici

I Fenici sono ricordati principalmente per le loro straordinarie capacità marittime e commerciali, che permisero loro di stabilire una rete di colonie e rotte commerciali che si estendevano dall’Egitto alla Spagna. La loro invenzione dell’alfabeto fonetico fu una delle loro più grandi eredità, che influenzò lo sviluppo di sistemi di scrittura in tutto il Mediterraneo.

La cultura fenicia, con la sua arte, architettura e religione, ebbe un’influenza duratura su molte civiltà antiche. Le loro città, come Biblo, Sidone e Tiro, sono ancora oggi siti archeologici di grande importanza, che offrono preziose testimonianze della loro ricca storia e cultura.

La storia antica del Libano, dalle prime civiltà ai Fenici, è una testimonianza della vitalità culturale e commerciale della regione. I Fenici, con la loro capacità di navigare e commerciare, non solo sopravvissero in un ambiente politico turbolento, ma prosperarono, lasciando un’eredità che continua ad essere studiata e apprezzata ancora oggi.