Sono stati rinvenuti i corpi di sei persone, due delle quali cittadini americani, in un lussuoso albergo a Bangkok, come annunciato dal primo ministro thailandese. I resti sono stati scoperti al Grand Hyatt Erawan intorno alle 16:00 ora locale, ha riferito il primo ministro Srettha Thavisin durante una conferenza stampa tenutasi nello stesso hotel.
Le vittime, tutte di origine vietnamita, comprendevano due cittadini statunitensi e quattro vietnamiti, ha precisato Srettha, aggiungendo di aver avuto un colloquio con l’ambasciatore vietnamita. Secondo le autorità, i decessi risalirebbero a lunedì. Non sono stati rilevati segni evidenti di rapina o aggressione, e le indagini preliminari si concentrano sulla possibilità che gli ospiti abbiano ingerito una sostanza tossica.
La morte di sei stranieri in un rinomato albergo della capitale thailandese rappresenta un potenziale colpo devastante per un Paese la cui economia dipende in larga misura dal settore turistico.
Angelina Hue, portavoce della regione Asia-Pacifico di Hyatt, ha affermato in una dichiarazione via e-mail che Hyatt era “profondamente addolorata per questa tragica situazione” e che “la sicurezza dei nostri ospiti e colleghi è sempre una priorità assoluta”. Ha affermato che Hyatt stava collaborando con le autorità locali e ha inoltrato ulteriori domande alla polizia.
Il ministero degli Esteri vietnamita ha dichiarato in una dichiarazione al Washington Post che l’ambasciatore vietnamita in Thailandia, Pham Viet Hung, si è recato con i funzionari dell’ambasciata all’hotel e che l’ambasciata stava lavorando a stretto contatto con i funzionari locali per “monitorare l’incidente, chiarire le informazioni, identificare le vittime e attuare le necessarie misure di protezione dei cittadini”.