Punti chiave
Nei primi mesi del 2015 l’azienda americana Automated Insight ha lanciato Wordsmith. Cos’è, è presto detto: si tratta di una nuova tecnologia capace di generare, in modo del tutto automatico, diversi tipi di contenuti testuali a partire da una tabella di dati (in formato csv, excel, etc…).
In pratica compilando una semplice tabella riguardante, per esempio, i dati di vendita di un prodotto, è possibile ricevere un testo ricco e dettagliato equivalente a un “report” scritto da una persona in carne e ossa. Le potenzialità di Wordsmith, però, sono pressoché infinite: descrizioni di prodotti per e-commerce, news per siti di informazione, descrizioni di case e appartamenti per agenzie immobiliari, report finanziari e marketing, bilanci annuali di aziende. A partire da una serie di dati o da un grafico, Wordsmith elabora un testo completo e personalizzabile. Senza – o quasi – alcun intervento da parte dell’utente.
Arriva Wordsmith. Cos’è, come funziona e cosa lo differenzia da uno scrittore “umano”.
I giornalisti e gli scrittori di contenuti di tutto il mondo sono in fermento. A partire dalla sua presentazione, Wordsmith ha impressionato per la facilità di utilizzo e l’estrema precisione dei contenuti testuali elaborati (per il momento, solo in lingua inglese). Il software elaborato dalla Automated Insights dispone di un grande ventaglio di frasi fatte, locuzioni, terminologie specifiche in grado di integrare i dati inseriti dall’utente e di sviluppare testi di senso compiuto, in grado di essere scambiati per articoli “veri” scritti da persone.
Recentemente l’azienda ha lanciato Wordsmith Beta, una versione disponibile al pubblico (previa registrazione) per toccare con mano le potenzialità del software in attesa del suo lancio sul mercato, previsto per il primo trimestre del 2016.
Poniamo, ad esempio, di dover scrivere un report sull’andamento delle vendite del settore immobiliare nel centro di Milano, nel mese di settembre 2015. Accedendo al pannello di controllo di Wordsmith sarà possibile scegliere la categoria della notizie e iniziare a compilare la nostra tabella i dati:
- Città: “Milano”
- Vendite mensili: “763”
- Vendite mese precedente: “712”
- Prezzo medio immobili: “179.023 €”
A questo punto, Wordsmith elaborerà un testo di questo genere: “è stato un mese in crescita per il mercato immobiliare di Milano. Le vendite sono aumentate del 7% nel mese di settembre. Complessivamente, sono stati chiusi 763 contratti di vendita rispetto ai 712 del mese precedente, con un incremento del 7%. Contemporaneamente, il valore medio di una casa a Milano è sceso leggermente assestandosi a 179.023 €. Questi dati evidenziano come il periodo attuale sia particolarmente indicato per acquistare proprietà immobiliari, considerato l’abbassamento del valore degli immobili registrato negli ultimi 3 mesi“.
Inserendo tabelle differenti in funzione delle città e aggiornandole mensilmente, sarà possibile ottenere report automatici e ricchi di dettagli in pochi minuti, rispetto alle ore necessarie per scrivere manualmente i contenuti testuali.
In aggiunta alle funzionalità automatiche, Wordsmith dispone di un editor in grado di personalizzare i testi in base a diverse funzioni, rendendoli quindi unici e diversi da quelli sviluppati dalla concorrenza con lo stesso programma. Va da sè che i testi redatti da Wordsmith si basano pur sempre su schemi predefiniti che non lasciano alcuno spazio alla fantasia e alla creatività: per quelle, la mano di uno scrittore umano resta ancora fondamentale.
Arriva Wordsmith. Cos’è che lo rende una soluzione ideale per molte aziende, ma non per tutte.
A partire dal 2014 numerose aziende americane del calibro di Yahoo! e Associated Press hanno iniziato a impiegare Wordsmith per la redazione di articoli sportivi, economici, finanziari o per le cosiddette breaking news. Con l’arrivo di Wordsmith Beta, il “compositore automatico” di testi ha conosciuto nuove applicazioni che spaziano dall’e-commerce alla redazione di report aziendali, incontrando il gradimento di una vasta fetta di pubblico. Ma non di tutti.
Dopo averlo provato nella sua versione Beta, possiamo affermare che Wordsmith è uno strumento sorprendente, capace di sfoderare testi accurati e convincenti, ma ancora troppo acerbo per potersi sostituire alla “penna” (o alla tastiera) di un essere umano. Le frasi elaborate, per quanto ben mascherate, appaiono comunque “artificiali” e nel complesso sempre uguali fra loro.
Poniamo, ad esempio, di dover realizzare una serie di articoli “flash” sui risultati elettorali suddivisi per regione. Nella tabella andremo a inserire il nome del vincitore, del partito di appartenenza, della corrente politica precedentemente al potere, il numero di seggi conquistati, etc.. Al di là di qualche piccolo gioco linguistico (del tipo “è stata una nottata tumultuosa nella regione del…”, oppure “la regione del… ha riconfermato al potere la coalizione…”), tutti i risultati vengono presentati in maniera piuttosto schematica, praticando confronti tra la situazione pre-elezione e quella post-spoglio elettorale.
Senza inserire dati a volte fondamentali, riferiti alla campagna elettorale, alle conseguenze che le votazioni avranno sull’assetto politico locale/nazionale, su eventuali “ribaltoni” rispetto agli exit poll e così via.
Una scrittura, in sostanza, rigorosa e precisa ma senza “anima”, che solo uno scrittore vero può trasmettere a un articolo. Ecco perché Wordsmith rappresenta una soluzione ideale per le aziende che desiderano produrre grandi quantità di articoli “flash”, dove si desidera dare evidenza al contenuto più che alla forma.
Al contrario, Wordsmith non è la soluzione ideale per chi desidera scrivere approfondimenti, editoriali o pezzi “di colore”, dove riflessioni e ragionamenti rappresentano il cuore della notizia.