E’ tempo di novità per la sicurezza di iOS 7. Il nuovo sistema operativo mobile è infatti foriero di importanti e gradite trovate nel campo della protezione dei dati e della riservatezza: in alcuni casi si tratta di doverosi, e anche un po’ ritardatari, adeguamenti mentre alcune funzioni sono piuttosto innovative.
Activation Lock – Non tanto una new entry, quanto un rafforzamento di un già studiato meccanismo: finora, previa attivazione della funzione Find My iPhone, era possibile, in caso di smarrimento o di furto del dispositivo, collegarsi a questo via internet, rintracciarlo con sistema GPS e bloccare o cancellare l’intero contenuto. Ma al ladro in realtà bastava spegnere il device subito dopo il furto e resettarlo interamente, ripristinando il tutto ai dati di fabbrica, per ottenere uno smartphone nuovo e le funzioni a distanza risultavano del tutto inutili.
Ora viene invece richiesto di inserire il proprio Apple ID e la propria password per procedere alla cancellazione completa, rendendo quindi impossibile il riutilizzo dell’apparecchio rubato, e permettendo altresì alle funzioni di Find my Iphone di fare il proprio lavoro.
Keychain – Si potenzia anche la funzione Keychain, una porzione del sistema operativo dedicata alla conservazione criptata di dati sensibili: da oggi potrà contenere più informazioni, come il numero di carta di credito usato per gli acquisti o le credenziali dei propri conti bancari, e sarà collegato con la piattaforma online iCloud, permettendo la sincronizzazione delle proprie password su tutti i dispositivi Apple, evitando quindi di doverle reinserire ogni volta.
Il browser Safari, inoltre, risparmierà all’utente la fatica di inventare una password per ogni sito utilizzato, o peggio, di usare sempre la stessa su tutti i portali: una funzione interna del programma di navigazione genererà automaticamente una password complessa, e la utilizzerà autonomamente sui siti consultati dall’utente, mirando a rendere il login qualcosa di quasi impercettibile.
Safari: Do not track e Private Browsing – Si sentiva invece la mancanza di due funzioni fondamentali nel browser Apple. La funzione Do not Track permetterà all’utente di indicare la volontà che i propri dati non vengano registrati dai siti su cui naviga. In realtà non si tratta di una costrizione quanto piuttosto di una preferenza di cui i siti web possono o meno tenere conto, ma i principali domini di internet obbediscono all’impostazione che si rivela di una certa utilità.
Il Private Browsing, fino ad ora relegato nelle impostazioni del browser e ora molto più accessibile perché all’interno della stessa app Safari, consentirà invece al navigatore di non tenere traccia della propria cronologia, dei cookie e di non sincronizzare i suoi dispositivi. Un must di ogni browser desktop che finalmente si propaga anche nella versione mobile.
Data Protection – Particolare riservato ai programmatori ma di notevole impatto per gli utenti. Il sistema Data Protection è una sezione del sistema che conserva i dati delle applicazioni in modalità crittografata: se fino ad ora gli sviluppatori di applicazioni per iOS potevano indicare nel codice del loro programma l’intenzione di avvalersi di questa funzione per proteggere i dati utilizzati, ora tutto ciò è stato impostato di default: in poche parole, da oggi ogni app conserva automaticamente i dati dell’utente in una zona criptata.
Crittografia in aumento – Discorso simile per le app VPN. Da ora le applicazioni che si collegano ad internet scambieranno i dati sempre e comunque in modalità cifrata. Particolarmente gradita anche la crittazione nella popolare applicazione AirDrop per la condivisione dei file su internet: tutti i documenti saranno automaticamente cifrati in modo da non essere leggibili né in caso di errata gestione dei permessi sui file, né in caso di vero e proprio furto del contenuto.
Lo scandalo Datagate e l’allegro accesso che le agenzie di sicurezza americane hanno dimostrato di avere in tutti i principali sistemi operativi mobili, hanno spinto Apple a dare una decisa accelerazione alla criptazione dei dati, confidando che questo possa dare una sensazione di fiducia ai propri clienti.
Game Center – Nota di colore finale: anche i falsi giocatori su piattaforma iOS hanno le ore contate. Se prima il Game Center era popolato di strani nickname con assurdi e inarrivabili punteggi, da oggi il controllo sulla identità del giocatore e la verifica dell’effettivo punteggio, salveranno i gamer dall’ansia da prestazione, aumentando la sicurezza e calmando anche i nervi.