Marketing ti presento il Mobile? E’ questo il nome del convegno durante il quale è stato presentato lo studio effettuato dall’Osservatorio Mobile Marketing & Service del Politecnico di Milano sulla comunicazione tramite cellulare. Secondo quanto riporta il comunicato stampa della School of Management, gli investimenti delle aziende italiane in mobile advertising sono cresciuti del 20% nello scorso anno, rosicando la medesima percentuale ai tradizionali mezzi pubblicitari. La crisi economico-finanziaria ha avuto tra i suoi effetti la riduzione degli investimenti in advertising delle imprese italiane: il Mobile, tuttavia, ha beneficiato di questa situazione, rientrando tra i mezzi innovativi che permettono di avere una relazione diretta col consumatore avendo tratto vantaggio da una crescente diffusione di device evoluti come gli smartphone e dall’introduzione di tariffe flat per la navigazione da cellulare.
“Il Mercato del Mobile Advertising è nato da pochissimi anni – ha precisato Andrea Boaretto, corresponsabile della ricerca – e a oggi vale 32 milioni di euro. Pur essendo ancora di dimensioni ridotte presenta dinamiche interessanti anche perché il fenomeno è legato alla sempre maggior e diffusione di terminali di ultima generazione, come gli smartphone, l’iPhone e, da ieri, l’Ipad”. A seguito dell’introduzione del melafonino e del connesso Application store i ricercatori segnalano come ci sia stato un boom degli applicativi brandizzati, che hanno concretizzato un’offerta di display advertising su applicativi (3% rispetto al totale degli investimenti in mobile advertising). Sebbene di dimensioni ancora ridotte, il mercato del mobile marketing sembra abbia un roseo futuro.
Tra i settori che maggiormente hanno abbracciato questo “sistema di promozione” vi sono soprattutto l’intrattenimento, l’editoria e media, l’abbigliamento, il settore accessori e automotive. Tra le aziende che hanno esplorato maggiormente le potenzialità del mobile marketing, spiccano nomi come Dolce & Gabbana che nel corso del 2009 ha sviluppato la D&G Fashion Channel, un’applicazione gratuita per iPhone in lingua inglese che ha registrato circa 100 mila download. La sensazione generale, comunque, è quella che vi sia ancora abbastanza timore e timidezza nell’approccio al mobile marketing da parte delle aziende italiane. Secondo i risultati della ricerca, infatti, pur interessate, molte aziende italiane faticano a tradurre questo interesse in iniziative concrete.
“Pur rimanendo in termini assoluti un mercato embrionale, ha sottolineato Boaretto – in controtendenza con altri mezzi il mobile advertising sta attirando maggiori investimenti da parte di aziende tradizionali rispetto ai provider del mobile content che, al contrario, hanno diminuito le loro quote. C’è da aggiungere che l’ordine di investimento per queste forme di pubblicità non è elevato per cui le aziende che promuovono piani in questo senso, non devono stanziare budget elevati”. Per quanto riguarda l’argomento oggetto della Ricerca, quello del Mobile Service, è stato evidenziato un numero elevato di casi interessanti nel nostro paese. Il cellulare è diventato ormai per molte aziende lo strumento per gestire la relazione con il consumatore. basti pensare al settore Bancario e Assicurativo, per esempio, con i messaggi di notifica delle transazioni su carta di credito, o al settore dei trasporti con aziende come Alialia che per snellire le procedure di imbarco ha attivato sulla tratta Roma Fiumicino – Milano Linate la carta di imbarco elettronica sul cellulare. Gli operatori, in diversa misura, stanno proseguendo nello sviluppo e nella realizzazione di progetti di comunicazione mobile.
Quello che è sicuro è che la filiera delle Telco si sta reinventando perché le potenzialtà legate al mobile portano alla creazione di nuovi modelli. C’è chi ha parlato di Web 4.0 in virtù dell’ubiquità del servizio, della profilazione ad personam e della coincidenza di servizi e contenuti tra Web e Mobile. Ma forse la cosa più interessante è il neologismo legato alla customer care, cioè all’attenzione del cliente per cui le aziende, proprio grazie al mobile, hanno iniziato a fare social Crm. Il fatto che un utente riceva una comunicazione sul telefonino e che, ritenendola interessante, può girare a uno dei suoi contatti fa del mobile un amplificatore referenziato dei contenuti. Fonte
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