Con votazione per alzata di mano, l’aula del Senato ha definitivamente approvato un disegno di legge riguardante la trasparenza dei prezzi dei carburanti, il potenziamento dei poteri del Garante per la sorveglianza dei prezzi e il supporto al trasporto pubblico. I partiti maggioritari, Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Civici d’Italia-Noi moderati, hanno espresso il loro sostegno per la proposta.
In particolare, il testo prevede l’obbligo di pubblicare il prezzo medio regionale per i carburanti sulla rete stradale non autostradale e il prezzo medio nazionale per gli impianti autostradali. La mancata comunicazione dei prezzi praticati o la mancata conformità dei cartelli di pubblicità è punita con multe amministrative che vanno da 200 a 2.000 euro. In caso di recidiva, dopo la quarta violazione anche non consecutiva entro 60 giorni, si prevede la sospensione dell’attività dai 3 ai 30 giorni. L’accertamento delle violazioni spetta alla Guardia di Finanza. Inoltre, è prevista un’applicazione informatica per dispositivi portatili per consultare i prezzi.
Il Garante per la sorveglianza dei prezzi, noto come “mister Prezzi”, avrà maggiori strumenti a disposizione per analizzare l’evoluzione dei prezzi dei beni di consumo al fine di individuare tempestivamente fenomeni speculativi ingiustificati dalla sola dinamica inflazionistica. Il Garante dovrà presentare una relazione trimestrale sui prezzi medi e per svolgere tale attività, gli sono stati stanziati 500.000 euro all’anno dal 2023 al 2025. Viene ripristinata l'”accisa mobile”, un meccanismo per cui le imposte sulla benzina si riducono proporzionalmente all’aumento dei prezzi, grazie a un maggior gettito dell’IVA. Infine, viene reintrodotto il bonus Trasporti, attraverso l’istituzione di un fondo per l’acquisto di abbonamenti per i servizi di trasporto pubblico locale, regionale e interregionale. Il valore del buono è pari al 100% della spesa sostenuta per l’acquisto dell’abbonamento, ma non può superare i 60 euro. Il buono è destinato alle persone fisiche che hanno un reddito complessivo non superiore a 20.000 euro nel 2022.