Punti chiave
Capita spesso navigando sulla rete di visualizzare banner pubblicitari inerenti alle nostre ultime ricerche sui motori. Se ad esempio stiamo programmando un weekend a Roma consultando i siti degli alberghi e dei ristoranti, nel giro di pochi minuti sul nostro monitor potrebbero comparire pubblicità ad hoc inerenti offerte last minute, agriturismi, tour guidati proprio nella città sulla quale stiamo cercando informazioni.
Casualità? Per nulla. Ci troviamo di fronte a un classico esempio di pubblicità comportamentale: un sito visualizza il nostro comportamento sulla Rete, effettua una profilazione della nostra utenza internet e tenendo traccia dei cookie presenti sui nostri computer agisce di conseguenza inviandoci annunci pubblicitari in linea con le nostre ultime esperienze di navigazione.
Inevitabile a questo punto soffermarsi sul tema della privacy e domandarsi quanto tali sistemi siano invasivi rispetto alla sicurezza dei dati sensibili dei navigatori.
YourOnlineChoises: cosa ci offre
YourOnlineChoices.com è il portale creato dalla IAB (Internet Advertising Bureau Europe) in collaborazione con i maggiori operatori europei coinvolti sul tema della pubblicità comportamentale (come pure l’EASA, European Advertising Standards Alliance), allo scopo di fornire all’utente una guida semplice, pratica e rapida su questa controversa nuova frontiera della pubblicità online.
Il sito-guida si apre con una dettagliata descrizione circa il funzionamento di questi meccanismi: durante la navigazione ogni computer connesso alla rete memorizza all’interno dei cookies frammenti di informazioni utili per desumere i comportamenti dell’internauta, i suoi siti preferiti, le sue ultime ricerche sui motori, gli indirizzi web visualizzati di recente. Le informazioni contenute nei cookies vengono quindi scambiate con i siti sui quali si naviga, consentendo da parte di questi l’invio di pubblicità mirate.
A questo punto YourOnlineChoices fornisce un’importante precisazione: le informazioni utilizzate per gli annunci mirati non sono nella maggior parte dei casi personali, non consentono cioè l’identificazione dell’utente nel mondo reale. Dati raccolti in forma anonima, utili quindi a fornire un servizio su generiche abitudini e privi di password, codici di accesso o altri dati sensibili.
Il portale fornisce comunque la possibilità di consultare direttamente online un ricco elenco di provider che collaborano con i gestori dei siti web per la raccolta di informazioni utili ai servizi di pubblicità comportamentale. Da un apposito menu a tendina all’utente viene lasciata la scelta di disattivare selettivamente ogni singolo provider, o in alternativa di disattivarli tutti (attraverso la cosiddetta procedura di opt-out) evitando così in futuro di essere soggetto alla raccolta anonima di cookies e alle conseguenti pubblicità mirate.
Disattivare la pubblicità comportamentale, precisa il portale, non significa automaticamente rimuovere tutte le pubblicità su internet ma soltanto quelle basate sulla lettura dei cookies. Esistono tuttavia provider che oltre a dati generici utilizzano informazioni di identificazione personali (nome, indirizzo di posta elettronica, IP) per i servizi di pubblicità mirata. In questo caso le normative in materia prevedono che l’utente sia adeguatamente e preventivamente informato attraverso apposito messaggio, e previa registrazione, dando così il proprio consenso al trattamento dei dati sensibili.
Il retroscena: le critiche dell’Europa
Ma a conti fatti ci troviamo davvero di fronte a un servizio così trasparente e rispettoso dei nostri diritti? La pubblicità comportamentale rappresenta una frontiera relativamente nuova della comunicazione via internet e come tale è soggetta a un quadro normativo in costante evoluzione.
Le modalità di raccolta dei dati utenti, il tracciamento delle abitudini di navigazione e lo stesso utilizzo del portale YourOnlineChoices sono stati oggetto nel dicembre 2011 di uno studio approfondito da parte del gruppo europeo di lavoro per la tutela dell’ex art.29, l’organo consultivo indipendente dell’Unione Europea per la protezione dei dati personali e della vita privata. Con risultati non proprio confortanti in materia di privacy degli utenti.
Basato sull’uso di diversi cookies di opt-out, il sito consente alle reti pubblicitarie di memorizzare il rifiuto degli utenti nel ricevere ulteriori pubblicità comportamentali online, ma non di impedire ai fornitori del servizio l’accesso e la memorizzazione di informazioni nel terminale dell’utente.
Il gruppo di lavoro ha inoltre dimostrato che anche successivamente all’installazione dei cookie di opt-out permane un continuo scambio di informazioni tra il computer dell’utente e la rete pubblicitaria, senza che all’utente venga data alcuna informazione in merito alla permanenza o meno di cookie traccianti nella memoria del terminale. In seguito all’opt-out, infine, non viene data possibilità all’utente di cancellare i cookie “pubblicitari” installati in precedenza.
Un problema aggravato, secondo quanto riportato dagli estensori della relazione, dalle stesse funzioni javascript contenute nel portale che arrivano a tracciare il singolo utente senza preventivamente fornirgli un’informativa scritta e senza consentirgli l’esclusione del processo (gli script in alcuni casi possono raccogliere dati utente relativi all’indirizzo IP, al referrer e alle configurazioni browser).
Lo studio del gruppo di lavoro europeo si conclude con una preoccupante affermazione: “la partecipazione al sito web www.youronlinechoices.com non risulta conforme all’attuale direttiva relativa alla vita privata e alle comunicazioni elettroniche. Inoltre, il sito web crea la presunzione erronea che sia possibile scegliere di non essere tracciati mentre si naviga in rete. Tale erronea presunzione può pregiudicare non solo gli utenti ma anche le imprese nella misura in cui queste raggiungano il convincimento che, applicando il codice, rispettano gli obblighi della direttiva“.
La lezione che possiamo imparare
Analizzando la situazione escludiamo categoricamente che il servizio sia nato per raccogliere e tracciare gli utenti in maniera fraudolenta, ma è altrettanto chiaro che la cancellazione dei codici di tracciamento, come viene ammesso dal portale, ha un valore estremamente limitato nel tempo in quanto è sufficiente ritornare ad una normale navigazione per qualche ora (abbiamo provato in prima persona) per vederci nuovamente comparire le pubblicità targettizzate.
YourOnlineChoices non può essere visto come una panacea a tutti i mali, ma deve essere visto piuttosto come l‘occasione di verificare con mano quanto siamo seguiti sul web, per sviluppare una piena consapevolezza, che si deve tradurre in una migliore impostazione di tutto quanto ci può venire in aiuto per la protezione della nostra privacy.