L’Arabia Saudita e l’Iran hanno raggiunto un accordo che apre la strada al ristabilimento delle relazioni diplomatiche dopo un allontanamento durato sette anni, un importante riallineamento tra Paesi facilitato dalla Cina.
Funzionari sauditi e iraniani hanno annunciato l’accordo dopo i colloqui di questa settimana in Cina, che mantiene stretti legami con entrambi i paesi, secondo la dichiarazione, pubblicata dall’agenzia di stampa saudita ufficiale. Anche i media statali iraniani hanno annunciato un accordo.
I due paesi hanno concordato di riattivare un patto di cooperazione per la sicurezza ed accordi commerciali, di investimento e culturali.
L’Arabia Saudita e l’Iran riapriranno le ambasciate nei rispettivi paesi entro due mesi, ed entrambi gli stati hanno confermato “il loro rispetto per la sovranità delle nazioni e la non interferenza nei loro affari interni”.
Il ruolo della Cina nell’ospitare i colloqui che hanno portato a una svolta in una rivalità regionale di lunga data evidenzia la crescente importanza economica e politica del paese in Medio Oriente, una regione che è stata a lungo plasmata dal coinvolgimento militare e diplomatico degli Stati Uniti. Funzionari sauditi e iraniani si erano impegnati in diversi cicli di colloqui negli ultimi due anni, anche in Iraq e Oman, senza significativi passi avanti.
“Questo è un riflesso del crescente peso strategico della Cina nella regione – il fatto che abbia molta influenza sugli iraniani, il fatto che abbia relazioni economiche molto profonde e importanti con i sauditi”, ha detto Mohammed Alyahya, un ricercatore saudita di il Belfer Center for Science and International Affairs di Harvard. “C’è un vuoto strategico nella regione, e i cinesi sembrano aver capito come trarne vantaggio”.