Ricatti sessuali online: i dipendenti aziendali i più colpiti

I dipendenti aziendali hanno più probabilità di essere oggetto di ricatti sessuali ed estorsioni (sextortion) rispetto a crimini più classici come il furto d’identità o le mail di phishing, secondo i nuovi dati di Barracuda Networks.

In genere i dipendenti vengono invitati a scambiare intimità con bellissime ragazze. Una volta ottenuto il materiale, queste cercano di convincere le vittime a pagare una somma di denaro, per scongiurare la pubblicazione del video compromettente.

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I ricattatori, usano le informazioni personali raccolte dal web, compresi gli indirizzi e-mail, per dare credibilità alla minaccia di ricatto.

Molte email di sextortion finiscono nelle caselle di posta degli utenti aziendali perché provengono da mittenti e IP di alta reputazione. In effetti, gli hacker useranno account compromessi di Microsoft Office 365 o Gmail.

Queste e-mail di solito non contengono collegamenti o allegati che possano essere bloccate dai filtri ma semplice testo. Gli hacker hanno anche iniziato a variare e personalizzare il contenuto delle e-mail, rendendo difficile per i filtri antispam fermarle.

Le truffe non vengono nemmeno denunciate a causa della loro natura imbarazzante e quindi i team IT sono spesso inconsapevoli della portata del problema.

È interessante notare che il settore dell’istruzione è di gran lunga l’obiettivo più popolare, rappresentando oltre la metà (55%) degli attacchi rilevati, seguito dal governo (14%) e dai servizi alle imprese (11%).