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Si chiama Waldio, e promette di regalare agli smartphone una super batteria con una durata inimmaginabile. Chiunque possieda uno smartphone di ultima generazione, sa quanto sia difficile arrivare a sera con un utilizzo intensivo del dispositivo: connessione dati, Wi-Fi, Bluetooth, GPS, notifiche e sincronizzazioni contribuiscono in modo rilevante ad abbattere la batteria.
Considerato inoltre l’utilizzo “promiscuo” degli smartphone, impiegati sia durante l’orario di lavoro sia nel tempo libero con giochi e software votati all’intrattenimento, è facile ritrovarsi a metà pomeriggio con la batteria prosciugata. Come ovviare, quindi, a questa fastidiosa limitazione e aumentare la durata della batteria di uno smartphone?
Cos’è Waldio? Così gli smartphone avranno una superbatteria
Una soluzione per aumentare la durata delle batterie degli smartphone arriva dai ricercatori coreani della Hanyang University e dell’Ulsan National Institute of Science and Technology, guidati dal professor You-jip Won.
Secondo il team di ricerca, attraverso un particolare software sarebbe possibile ottimizzare il modo in cui i dati vengono scritti all’interno del sistemi basati su kernel linux, migliorando le performance generali del sistema operativo e, in ultima analisi, aumentando l’autonomia della batteria.
I dati raccolti fino a oggi e pubblicati in una relazione tecnica su Usenix sono sorprendenti: grazie a Waldio (Write Ahead Logging Direct IO), questo il nome del software allo studio dei ricercatori, il potenziale di una batteria può aumentare fino al 50%, la sua durata complessiva può crescere del 40% e la velocità del dispositivo (sia esso smartphone o tablet) può migliorare di ben 20 volte.
Così Waldio aumenterà la durata della batteria dello smartphone. La scrittura dei dati
Tutti i dispositivi mobili dispongono di una memoria flash sulla quale, in ogni istante, le applicazioni scrivono incessantemente una grande mole di dati. Operazioni necessarie per il corretto funzionamento del sistema operativo e delle applicazioni, attraverso un meccanismo chiamato journaling che “scrive” milioni di dati sulla memoria flash del dispositivo, dando modo ai file system di disporre di copie sempre aggiornate di dati (particolarmente utili, ad esempio, quando si verificano cali di tensione o si registrano file corrotti).
Un meccanismo tutt’altro che ottimizzato: una app di messaggistica istantanea per la scrittura di 2 caratteri (come la parola inglese “Hi”) utilizza in media 48 Kb di dati, anzichè i 2 bytes strettamente sufficienti per rappresentare le due lettere in sequenza. E visto che 48 Kb equivalgono a 48000 bytes, ne deriva che per due sole lettere i moderni sistemi informatici occupano uno spazio immensamente superiore a quello necessario.
Il fenomeno, in gergo, viene definito “Journaling of Journal Anomaly” e porta con sè due conseguenze: un eccessivo consumo delle memorie flash (che, come noto, presentano un numero massimo di cicli di lettura/scrittura) e un maggiore consumo di batteria per la gestione di queste scritture inutili. Nei dispositivi mobili basati su kernel linux, in particolare, il dialogo tra SQLite e il file system EXT4 è tutto fuorchè ottimizzato.
Il journaling del file system, per ogni singola chiamata al database, aumenta a dismisura il numero delle chiamate inasprendo il fenomeno del “Journaling of Journal Anomaly”.
Ecco, allora, intervenire Waldio. Grazie al lavoro condotto dal team del professor Won, Waldio è in grado di ottimizzare il problema alla base fornendo una nuova modalitù di journaling per il file system EXT4.
Evitando le scritture inutili di dati, le performance generali di batteria e memoria possono aumentare sensibilmente senza alcun rischio per l’integrità dei dati memorizzati dal sistema.
Waldio, una tecnologia destinata a cambiare le abitudini degli utenti
Nessuna cura miracolosa, nessuna soluzione esterna: Waldio porta esclusivamente a un’ottimizzazione nella scrittura dei dati all’interno dei dispositivi, senza ausili esterni. Grazie a questa nuova tecnologia, le case produttrici potranno realizzare dispositivi più leggeri (diminuendo la grandezze delle batterie, che saranno più performanti) e memorie flash più durature, dato il minor carico di lavoro.
Ma non solo: grazie all’ottimizzazione delle scritture, smartphone e tablet potranno essere equipaggiati in futuro con memorie meno capienti, più leggere e dal costo contenuto, capaci di abbassare il prezzo finale dei dispositivi. Non da ultimo, grazie a Waldio sarà possibile tornare alle vecchie, care abitudini dell’era pre-smartphone, quando i telefoni cellulari potevano essere ricaricati ogni 3-4 giorni (o addirittura una settimana, nel caso di alcuni modelli) senza il timore di ritrovarsi con la batteria prosciugata.
Non è chiaro, al momento, se questa nuova tecnologia potrà essere implementata di default negli smartphone del futuro o se verrà creata un’app separata, quel che è certo è che Waldio potrà gettare le basi per una nuova generazione di dispositivi, più economici e dalle performance elevate.