Punti chiave
Nato a Roma il 1° settembre 1965, intraprende gli studi di giurisprudenza, che completa nel 1990. Tre anni più tardi diventa ufficialmente avvocato, ed eserciterà la professione forense fino al 2003.
In parallelo si avvicina al mondo del volontariato sin dall’età adolescenziale, operando al Jesuit Refugee Service e in un centro di accoglienza della Caritas. Dal 1988 al 1991 assiste le persone con disabilità gravi alla Piccola Casa della Divina Provvidenza di Cottolengo.
Nella seconda metà degli anni Novanta si occupa di processi di mafia e per cinque anni vive sotto scorta. Nel frattempo, all’attività di volontariato, affianca quella di manager sanitario con due istituti pubblici di assistenza e beneficenza (Ipab), il “Santa Maria in Aquiro” e l’Asilo della Patria.
Inizia il suo impegno nel mondo della sanità come dirigente: dal 1996 al 2004 è presidente e commissario dell’Istituto pubblico di assistenza e beneficenza (IPAB) “Santa Maria in Aquiro”, mentre dal 2001 al 2003 Presidente IPAB “Asilo della Patria”.
Nel 2003 l’allora presidente della Lazio Francesco Storace nomina Rocca direttore generale dell’ospedale Sant’Andrea e commissario straordinario del Sant’Andrea.
Parallelamente all’attività di avvocato, ha continuato il suo impegno di volontariato attraverso la ONG etiope Hansenian’s Ethiopian Welfare Organization di cui, per un breve periodo, è stato anche direttore generale a titolo gratuito, e con la Croce Rossa Italiana, aderendo a la componente dei donatori di sangue. Dalla seconda metà del 2007 è chiamato a ricoprire l’incarico di capo del Dipartimento per le operazioni di emergenza della Croce Rossa. Nel 2009, durante l’Assemblea Generale in Kenya, è stato eletto membro del Consiglio di Amministrazione della Federazione Internazionale delle Società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa.
Alla guida della Croce Rossa
Rocca è entrato in Croce Rossa Italiana nel giugno 2007, divenendo commissario straordinario nel novembre 2008. Nel frattempo, una piccola parentesi nel comune di Roma, durante la giunta di Gianni Alemanno, come capo dell’Assessorato alla Sanità e alle Attività Sociali.
Nel gennaio 2013 ha assunto la carica di presidente nazionale della Croce Rossa. Sempre nel 2013, durante l’assemblea generale di Sydney, Rocca è stato eletto vicepresidente della Federazione Internazionale delle Società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa. La carica di presidente è stata rinnovata per la prima volta nel maggio 2016, la seconda volta nel maggio 2020.
Presidente della Regione Lazio
A fine 2022, in prossimità delle elezioni regionali del febbraio 2023 , il presidente del Consiglio Giorgia Meloni propone il nome di Rocca come candidato ufficiale della coalizione di centrodestra alla carica di presidente. Accettando la candidatura, Rocca lascia la guida della Croce Rossa il 29 dicembre 2022.
“Ho deciso di presentare le mie dimissioni dalla carica di Presidente nazionale della Croce Rossa Italiana perché ho scelto di mettermi a disposizione del territorio – ha scritto Rocca in una lettera pubblicata sul sito della Cri -. Come esperto di sanità pubblica, penso di poter portare un valore aggiunto: ho accettato una nuova sfida in cui credo fortemente”.
Nella tornata elettorale Rocca è stato eletto governatore con il 54% dei voti.
La condanna per spaccio
Sul passato di Rocca c’è anche un’ombra che spesso ha allontanato la sua candidatura. E’ una condanna per spaccio di stupefacenti, per fatti risalenti a quando aveva 19 anni e fu arrestato dai carabinieri. Condannato a tre anni e due mesi di reclusione e 7 milioni di euro di multa, l’anno dopo ebbe due mesi di sconto dalla Corte d’appello. “Bisogna imparare dagli errori e migliorarsi ogni giorno che passa. L’umanità è fragile e ogni individuo può sbagliare”, ha sostenuto lo stesso Rocca nel momento in cui prese la guida della Croce Rossa Internazionale, parlando di quella condanna per spaccio.