La situazione in Medio Oriente sembra essere a un punto di svolta estremamente pericoloso, con il rischio di un conflitto più ampio che coinvolga non solo Israele e Hamas, ma anche Hezbollah, l’Iran e, potenzialmente, gli Stati Uniti.
Da quando l’assassinio del capo di Hezbollah, Hassan Nasrallah, e l’invasione terrestre del Libano da parte di Israele hanno provocato una forte reazione iraniana con il lancio di missili, il conflitto rischia di espandersi ulteriormente. L’amministrazione Biden ha cercato di gestire la crisi, difendendo il diritto di Israele di rispondere, ma allo stesso tempo avvertendo del pericolo di attacchi contro le infrastrutture nucleari iraniane, che potrebbero amplificare il conflitto fino a farlo diventare incontrollabile.
Michael Oren, ex ambasciatore israeliano negli Stati Uniti, ha descritto la situazione come una guerra per la sopravvivenza nazionale di Israele, evocando il dovere storico del paese di vincere, paragonando il contesto a quello post-Olocausto. Questa visione estremamente determinata riflette la gravità della crisi, ma anche l’incertezza su come Netanyahu deciderà di affrontare il crescente coinvolgimento dell’Iran.
Gli Stati Uniti, nonostante la loro presenza massiccia nella regione, sono stati finora incapaci di fermare la spirale di escalation, con la crescente preoccupazione che il conflitto possa estendersi rapidamente. La comunità internazionale osserva ora attentamente per vedere se vi sarà una risposta più diretta da parte degli Stati Uniti e degli altri attori globali, con l’intensificarsi delle operazioni militari e delle ritorsioni.
L’Iran ha dichiarato che il suo attacco è concluso, a meno di ulteriori provocazioni, mentre Israele, supportato dagli Stati Uniti, si prepara a una significativa ritorsione, che potrebbe includere attacchi alle strutture di produzione petrolifera iraniane. Gli Stati Uniti hanno attivamente difeso Israele, intercettando missili iraniani diretti verso Israele, e anche la Gran Bretagna è coinvolta negli sforzi per evitare un’ulteriore escalation del conflitto.
Nonostante gli appelli internazionali per un cessate il fuoco, i combattimenti continuano, con raid aerei israeliani che colpiscono roccaforti di Hezbollah a Beirut. Il conflitto in corso alimenta i timori di una guerra regionale più ampia, specialmente poiché sia Israele che l’Iran hanno lanciato forti avvertimenti, e Hezbollah continua a resistere attivamente alle forze israeliane.
Il bilancio delle vittime in Libano continua a salire, con quasi 1.900 morti registrati nell’ultimo anno, aggravando le preoccupazioni sulle conseguenze più ampie del conflitto per il Medio Oriente e i mercati energetici globali.