Punti chiave
Anche i computer portatili possono ascoltarci in continuazione.
Se la privacy del laptop è così importante, tanto che ora molti prodotti includono un otturatore per la webcam, perché non è possibile fare lo stesso per il microfono?
È una domanda che i produttori di PC dovrebbero porsi. Alcuni come Dell dicono che stanno lavorando a una soluzione.
Ma per qualche ragione, rassicurare i clienti che le loro conversazioni non vengano monitorate non sembra essere una priorità delle case produttrici, specialmente nel settore dei laptop consumer.
Fortunatamente un recente modello della HP mostra la via che dovrebbe seguire il mercato.
Perchè i dispositivi ci ascoltano in continuazione?
Parte del problema potrebbe essere semplicemente l’inerzia che ci conduce verso un’era in cui i dispositivi sono sempre attivi e sempre all’ascolto.
Alle rispettive conferenze degli sviluppatori che si sono tenute a maggio, sia Microsoft che Google hanno dimostrato che in futuro ognuno di noi potrà attivare il proprio assistente con una parola e gestire una conversazione interattiva come fosse un essere umano.
Nella presentazione, ad esempio, Cortana di Microsoft è stato in grado di reggere una conversazione di diversi minuti.
Il problema è che non c’era una parola chiave come “Grazie” o come “Tutto qui” per segnalare la fine dello scambio di parole con Cortana e dunque è ragionevole pensare che l’assistente abbia continuato ad ascoltare senza sosta.
Un altro motivo potrebbero essere le aspettative dei consumatori. Alcuni utenti pensano che un dispositivo che non li ascolta in continuazione sia in qualche modo difettoso.
Prendiamo ad esempio le recensioni dei consumatori su Amazon Alexa prima dell’era di Windows 10. Il fatto che Alexa non fosse in grado di ascoltare a ritmo continuo è stato visto come una mancanza di prestazioni importante.
Un altro elemento importante è la possibilità di registare i dati. Sappiamo che Amazon, Google e Microsoft collezionano dati in maniera piuttosto aggressiva.
Alexa di Amazon registra ogni giorno diverse centinaia di conversazioni e di interazioni. Chi ha comprato Echo Dot, per esempio, invia i propri dati all’azienda da diversi anni.
Un altro problema fondamentale è che quando Alexa non sa se stai parlando con lei oppure no, nel dubbio inizia a registrare. E dunque, anche se non hai chiesto niente al dispositivo, la registrazione permane.
Eppure non è vero che gli utenti non considerano minimamente la privacy.
Anche se comprano degli speaker che sono costantemente connessi e in ascolto, i consumatori dimostrano di voler proteggere la riservatezza dei loro dati.
Questo si nota ad esempio nel prodotto Echo Dot, che include un bottone fisico per disabilitare il microfono. Non sappiamo quanto questo bottone sia attualmente utilizzato ma il fatto che esista segnala un importante richiesta del mercato.
Nel mondo dei laptop, il controllo delle webcam è una pratica consolidata.
I portatili sono infatti per la stragrande maggioranza dotati di piccole “persiane” che possono coprire il sensore della webcam. Una volta si faceva a mano con il nastro adesivo o con un post-it mentre ora esistono soluzioni più complete come il ThinkShutter sui ThinkPad di Lenovo.
Ma non bisogna sottovalutare l’impatto ancora maggiore di ascoltare quello che diciamo. Le nostre finanze, i piani di studio dell’università, un piano di vendita, una strategia quinquennale della nostra azienda o problemi legali.
Sono tutte informazioni acquisite da un microfono che potrebbero essere incredibilmente dannose se finissero nelle mani sbagliate.
Un problema di difficile soluzione
La differenza sta nel fatto che coprire una videocamera è relativamente facile, ma non esiste un dispositivo fisico paragonabile e disponibile per spegnere un microfono.
Gli hacker potrebbero essere in grado di ascoltarti senza che tu te ne possa minimamente accorgere.
Sfortunatamente non tutti i produttori di notebook sembrano dare la stessa attenzione al microfono rispetto al otturatore della fotocamera.
Alcuni notebook includono tasti dedicati per disattivare il microfono, come per esempio il Lenovo ThinkPad X1 Carbon. La linea Surface di Microsoft manca di controlli hardware per disabilitare la videocamera o il microfono.
Ma anche se è possibile disabilitarli nel menu impostazioni di Windows 10 non avremo mai la certezza che siano davvero spenti.
E la cosa peggiore è che il microfono è dotato nella maggior parte dei casi della funzionalità “campo lontano”, appositamente progettata per rilevare e riconoscere la tua voce a distanza anche in una stanza affollata.
Anche se si disattiva la videocamera e il microfono nelle impostazioni di Windows, questa potrebbe non essere mai completamente disattivata.
Sui laptop Surface, Microsoft consente esplicitamente a Windows Hello di accedere alla videocamera anche se si disabilita.
Le app win32 non sono soggette ai controlli di Microsoft e possono accedere al microfono e la videocamera come desiderano e non c’è nulla che si possa fare a riguardo.
Microsoft stessa spiega: “per una protezione più completa dei dati personali associati a queste impostazioni, dovreste prendere in considerazione la possibilità di disabilitare questi dispositivi.” Nel gergo di Microsoft significa che non hanno una soluzione.
Come disabilitare l’ascolto del microfono?
L’unica possibile soluzione di una certa professionalità sembra essere quella di HP spectre x360 15 con un tastino fisico montato sul lato del laptop che disattiva elettricamente la webcam.
In questo modo l’interruttore inibisce completamente la ripresa ma non ancora il microfono.
Tuttavia sembra un lavoro abbastanza banale quello di estendere tale capacità anche al microfono in una futura versione del prodotto.
Anche i produttori di laptop potrebbero avere presto le proprie soluzioni. Dell spiega che sta lavorando per risolvere i problemi di privacy con il microfono: oggi i laptop Dell Latitude 7400 includono un tasto per disabilitare il microfono anche se non scompare completamente come la webcam del laptop di HP.
Lenovo ha spiegato che sul suo Smart display e Smart lock esistono interruttori fisici che disconnettono il microfono, mentre i laptop ancora non lo fanno. I microfoni del ThinkPad possono essere disabilitati nel BIOS anche se l’operazione non è semplicissima.
Quello che è importante, tuttavia, è tenere da oggi in poi nella dovuta considerazione la privacy del microfono.
La prossima volta che ci troviamo in un bar, in uno spazio di coworking o in un altro locale, cerchiamo di ascoltare tutte le conversazioni che si svolgono intorno a noi.
Immaginiamo poi che un hacker stia facendo la stessa cosa: ascoltando, filtrando, trascrivendo, archiviando e correlando. Così come abbiamo paura che gli altoparlanti intelligenti ascoltino troppo, la stessa attenzione deve essere rivolta al mondo dei PC.