Samsung ha diviso a metà le sue forze sul mercato dei tablet, proponendo dispositivi entry level accanto ai più performanti tablet della serie Note. Rappresentando per dimensioni il maggiore della famiglia, le caratteristiche del Galaxy Note 10.1 ne fanno a pieno titolo il modello di punta fra i tablet della casa coreana.
Samsung Galaxy Note 10.1. Le caratteristiche al top
Esaminando le specifiche appaiono subito evidenti le sostenziose caratteristiche del Samsung Galaxy Note 10.1: display da 2.560 x 1.600 pixel, processore Exynos octa-core (sebbene possano esserne usati soltanto quattro alla volta) a 1,9 GHz, 3Gb di RAM, fotocamera da 8 megapixel e la stilo “S Pen” integrata. Se la “guerra dei tablet” dovesse essere vinta ai punti, ben pochi potrebbero raggiungere il livello di questo gioiello.
Ogni giudizio, tuttavia, risente anche di altri parametri quali l’impatto estetico, l’usabilità, l’interfaccia grafica e le performance: valutando nell’insieme tutte queste caratteristiche, è possibile affermare senza dubbio come il Galaxy Note 10.1 rimanga ancora dietro l’iPad Air.
Ciò non vuol dire che questa riedizione del Note 10.1 dello scorso anno non sia in assoluto uno dei tablet più interessanti sul mercato: è l’insieme di tutte le sue parti a collocarlo un gradino più sotto rispetto alla concorrenza del modello di punta di casa Apple. A fare la differenza sono non tanto le caratteristiche del Samsung Galaxy Note 10.1, quanto il suo design tutt’altro che accattivante. Nonostante si siano registrati netti miglioramenti dalle plastiche dell’anno scorso, caratterizzate da un bassissimo appeal estetico, è naturale chiedersi come materiali del genere possano essere equipaggiati su un dispositivo dalla fascia di prezzo tutt’altro che economica.
Come ci si potrebbe aspettare dalla famiglia Note, Samsung ha attinto molto a livello estetico dal fortunato Galaxy Note 3, ma anche in questo caso il dispositivo non si può dire che brillasse dal punto di vista estetico. Ecco quindi ritornare la stessa cornice di finto metallo lungo i bordi esterni e lo stesso retro in simil-pelle, capace quest’ultimo di garantire un maggiore grip rispetto al predecessore e di dare un senso di stabilità al tablet quando lo si tiene in mano. Il senso generale, tuttavia, è quello di avere per le mani dei materiali più economici di quanto ci si sarebbe aspettato.
Inutile dire che sotto questo aspetto il confronto con l’iPad Air (leggermente più economico a listino del Note 10.1) è assolutamente poco lusinghiero per l’ultimo tablet di casa Samsung.
In ogni caso, rispetto al passato Samsung ha apportato diversi miglioramenti in tema di design. Il nuovo tablet risulta più sottile (7,9 mm rispetto ai precedenti 8,9) e leggero (da 597 a 535 g) e anche le cornici laterali risultano meno ingombranti. Un accorgimento che aiuta a ridurre quell’impressione che i tablet Android siano eccessivamente “larghi”, specie quando vengono utilizzati in orizzontale.
Un dettaglio di poco conto se si considerano le intenzioni di Samsung circa questo tablet, votato alla navigazione web e alla visione di contenuti multimediali, come chiaramente dimostra l’orientamento del logo Samsung (parallelamente al lato lungo) e la disposizione dei tasti fisici sulla cornice. In tema di tasti, questi sono composti dal ben noto trio con il pulsante home centrale, affiancato dai tasti capacitivi del menù e del comando “indietro”. I tasti di controllo del volume e quello di accensione sono collocati nell’angolo superiore sinistro (prendendo come riferimento la visuale orizzontale o “landscape”), facilmente individuabili anche in condizioni di illuminazione scarsa. Alla loro destra trovano posto una porta infrarossi, utile per utilizzare il tablet come telecomando universale.
La porta microUSB trova posto nella parte inferiore del dispositivo, lasciando i due lati liberi di ospitare gli speaker stereo, questi ultimi di buona qualità nonostante un effetto leggermente metallico. Degno di nota l’alloggiamento degli speaker, nella parte alta dei due lati: un accorgimento che evita di coprire il suono quando il dispositivo viene tenuto in mano, spesso ignorato dalla quasi totalità dei produttori.
Subito sotto allo speaker di destra trova posto lo slot microSD, che permette di incrementare lo spazio di archiviazione di ulteriori 64Gb.
Appena sopra lo speaker di destra, trova alloggiamento lo stylus S Pen, ciò che rende davvero questo dispositivo un “Note” e non un tablet qualunque. Uno sportellino in simil-metallo copre la parte superiore del pennino, che può essere quindi rimosso e utilizzato con facilità. L’S Pen si presenta solido e leggero, sebbene nei materiali trasmetta quel senso di economia e approssimazione del design del Galaxy Note 10.1.
Senza ombra di dubbio il vero punto di forza tra tutte le caratteristiche del Samsung Galaxy Note 10.1 è rappresentato dallo schermo, comparto nel quale il dispositivo si dimostra realmente eccellente. Rispetto al modello dello scorso anno la risoluzione è raddoppiata, raggiungendo di 2.560 x 1.600 pixel del Google Nexus 10. Il grado di nitidezza è impressionante e pari a 299 ppi, lo stesso valore raggiunto dal display dell’iPad. Forse l’immagine non sarà bilanciata nei colori come accade nei display Retina, ma è innegabile il piacere di guardare foto e video su questo display Samsung, capace di rendere veramente giustizia ai contenuti HD.
Il Galaxy Note 10.1 utilizza Android Ice Cream Sandwich come sistema operativo. Come da tradizione, l’apporto di Samsung sull’interfaccia grafica standard è evidente, appariscente e sfacciato, con colori vivaci e una lunga serie di personalizzazioni estetiche. Per chi invece fosse alla ricerca di un’interfaccia più sobria, è sempre possibile rivolgere l’attenzione ai già citati Nexus 10 o al concorrente iPad Air.
A conti fatti, l’estrema vivacità di colori e l’approccio un po’ “bambinesco” scelto nel disegnare le icone potrebbe far sembrare a qualcuno il Galaxy Note 10.1 un tablet poco professionale. L’enorme quantità di widget Samsung presenti all’avvio sembrano quasi voler essere uno spreco di spazio, come a voler mascherare la vivacità dei colori del display sottostante. Fortunatamente, tutte queste app possono essere rimosse e rimpiazzate da ciò che l’utente preferisce, evitando l’accumulo di icone inutili sullo schermo.
Sempre in tema di cattivo utilizzo dello spazio, da segnalare la barra delle notifiche impiegata da Samsung. Rispetto a quella stock di Android quella del Note 10.1 appare goffa e innaturalmente allungata per occupare tutto lo schermo. Discutibile anche la scelta dei pulsanti “verde elettrico” che consentono di gestire da un’unica interfaccia Wi-Fi, GPS, Suoni, Risparmio energetico e altre utili funzioni. Icone abbaglianti e fuori luogo, per quanto utili.
My Magazine, cui è possibile accedere scorrendo verso l’alto il fondo della home, è un’interessante alternativa all’interfaccia Flipboard. Questa sezione integra notizie, aggiornamenti social e altri elementi visualizzati di recente all’interno di un unico, grande collage a tutto schermo. Un risultato senza dubbio gradevole sul piano estetico ma opinabile su quello funzionale, data la disponibilità su Google Play della più completa, funzionale e collaudata Flipboard.
Ciò non vuol dire che l’approccio di Samsung al mondo Android non sia privo di meriti. Esistono una serie di caratteristiche che migliorano l’utilizzo del sistema operativo su questo tablet, come il Multi Window attivabile da una piccola icona a forma di freccia posizionata nella parte destra dello schermo. Alla pressione di questo tasto, si apre una barra contenente le principali applicazioni del dispositivo.
A questo punto, è possibile scegliere due applicazioni per utilizzarle contemporaneamente sullo schermo. Di default lo spazio verrà ripartito al 50% per ciascuna applicazione, ma è possibile scegliere quanta importanza dare alle app trascinando la barra mediana per espandere o restringere lo spazio occupato da ogni applicazione. Un’opzione molto utile se si desidera, per esempio, leggere un articolo e contemporaneamente prendere appunti con la S Pen.
Altra caratteristica utile è quella di visualizzare i video all’interno di un box che andrà a sovrapporsi alle altre app aperte. Di grande utilità è l’applicazione della S Pen, vera protagonista fra tutte le caratteristiche del Samsung Galaxy Note 10.1. Di base questo pennino può eseguire le stesse operazioni del dito, toccando le icone e scorrendo le pagine web. Inoltre, il dispositivo è in grado di riconoscere quando la punta del pennino si avvicina allo schermo.
In questo modo è possibile, ad esempio, visualizzare in anteprima un’immagine nella galleria semplicemente premendovi sopra la S Pen, oppure appoggiarsi allo schermo mentre si scrive una nota approfittando della disattivazione automatica del riconoscimento tocco.
La S Pen ha inoltre a disposizione un pulsante che, se premuto, attiva un menù “radiale” di opzioni chiamato Air Command. In questo modo è possibile accedere rapidamente a una serie di azioni che consentono di creare nuovi memo, post-it e di poter scrivere “al volo” sullo schermo, associando a determinate parole o simboli una serie di azioni. È possibile ad esempio digitare un indirizzo e collegarlo al comando Google Map per cercarlo sulla cartina, scrivere un numero di telefono per ricollegarlo a un contatto (vecchio o nuovo) della rubrica e così via. Un modo più naturale e intuitivo per interagire con l’interfaccia Android.
Altro strumento disponibile nel menù Air Command è “Scrap Booker“, che permette di disegnare attorno a specifici elementi o in un punto qualsiasi dello schermo. L’istantanea dello schermo viene quindi salvata all’interno della app Scrapbook, dove sarà possibile in un secondo momento aggiungere memo e tag correlati.
Air Command permette inoltre di accedere a Screen Write, uno strumento per catturare un’istantanea dello schermo e modificarla a piacimento con l’uso della S Pen, potendola quindi salvare o condividere. Strumento utile per salvare al volo una pagina web, integrandola con commenti e note.
Con il Galaxy Note 10.1 Samsung ha introdotto una nuova tastiera proprietaria, che si colloca come una delle migliori alternative alla tastiera di default del sistema operativo di Google. Nonostante un look un po’datato e l’assenza di font accattivanti, il riconoscimento dei tasti e il sistema di suggerimento sono buoni, con la presenza di una fila di numeri al di sopra delle lettere. Samsung integra inoltre un sistema proprietario per la digitazione senza interruzioni, che consente di comporre lettera dopo lettera “strisciando” il dito sullo schermo.