SearchGpt sostituisce Google? Ecco perché no

L’intelligenza artificiale (IA) sta cambiando radicalmente il settore della ricerca online, grazie a strumenti innovativi come ChatGPT, Google Gemini e Microsoft Copilot. Questi sistemi stanno rivoluzionando il modo in cui gli utenti accedono alle informazioni, offrendo risposte più precise e contestualizzate rispetto ai tradizionali motori di ricerca.

La competizione nel campo della ricerca online è sempre più intensa. Accanto ai giganti come Google e Bing, che stanno integrando tecnologie di IA nelle loro piattaforme, emergono nuovi attori come Perplexity e You.com. Questi nuovi motori di ricerca di nuova generazione stanno sfidando i leader di mercato, introducendo interfacce più interattive e risposte maggiormente personalizzate. Google, con il suo dominio consolidato, e Bing, con il supporto di Microsoft, stanno puntando sull’IA per mantenere la loro rilevanza e innovare costantemente.

I motori di ricerca sono strumenti essenziali per una varietà di scopi, non solo per rispondere a domande complesse ma anche per compiti quotidiani come accedere a siti web specifici o ottenere informazioni pratiche. Google è particolarmente efficiente in queste funzioni di base, offrendo risultati rapidi e pertinenti per un’ampia gamma di query. La sua capacità di interpretare correttamente le richieste degli utenti e fornire risultati accurati è una delle ragioni principali del suo successo.

Le ricerche online possono essere suddivise in diversi tipi. Le query di navigazione, che costituiscono la maggior parte delle ricerche su Google, sono orientate a trovare rapidamente un sito web specifico, come “YouTube” o “Sky”. Google eccelle nel fornire questi link direttamente, evitando agli utenti il fastidio di navigare attraverso pagine multiple. I bot IA, invece, tendono a fornire informazioni aggiuntive che possono risultare superflue, complicando la ricerca.

Le query informative richiedono una risposta precisa e immediata, come i punteggi sportivi, gli orari o le previsioni meteo. Google è noto per offrire widget informativi che arricchiscono l’esperienza utente con dati contestuali e aggiornati. In confronto, i bot IA possono risultare meno affidabili e più lenti, talvolta mancando di precisione nelle risposte fornite.

Un altro tipo di query riguarda le informazioni sepolte, ovvero quelle risposte semplici ma difficili da trovare a causa dell’ottimizzazione per i motori di ricerca (SEO). Esempi di queste query includono domande come “come fare uno screenshot su Mac”. Gli strumenti IA possono eccellere in questo ambito, fornendo risposte dirette e immediate senza richiedere ulteriori ricerche.

Le query esplorative, invece, richiedono risposte dettagliate e possono avviare un processo di apprendimento approfondito, come “perché sono state inventate le motoseghe“. I motori di ricerca basati su IA brillano in questo campo, offrendo risposte articolate e collegamenti utili per ulteriori esplorazioni, permettendo agli utenti di comprendere meglio gli argomenti di interesse.

Esempi pratici dimostrano le differenze tra Google e i bot IA. Nella ricerca di film, Google offre suggerimenti personalizzati, aggiornati e organizzati in base alle preferenze dell’utente. Al contrario, i bot IA spesso forniscono informazioni meno pertinenti e non sempre aggiornate, riducendo l’efficacia della ricerca. Per quanto riguarda le ricerche comuni, Google si dimostra generalmente più veloce e preciso, anche se gli strumenti IA sono apprezzati per le risposte sintetiche e dirette che possono fornire.

Gli strumenti di IA offrono vantaggi significativi in alcune esperienze di ricerca, soprattutto quando si tratta di trovare informazioni sepolte e rispondere a query esplorative. Tuttavia, al momento, i bot IA sono spesso più lenti e meno efficienti rispetto a Google per le ricerche navigazionali e informative immediate. La vera sfida per il futuro sarà vedere se Google riuscirà ad adattare rapidamente il suo modello di business e la presentazione dei risultati di ricerca in modo più efficace rispetto alla capacità delle aziende di IA di sviluppare chatbot sempre più avanzati e multifunzionali. Questo equilibrio determinerà chi dominerà il panorama della ricerca online nei prossimi anni.

Quindi le Ai possono distruggere Google?

La grande domanda riguarda meno la tecnologia e più il prodotto. Tutti, Google compreso, credono che l’intelligenza artificiale possa aiutare i motori di ricerca a comprendere le domande e a elaborare meglio le informazioni. Questo è un dato di fatto nel settore a questo punto. Ma Google può reinventare le sue pagine dei risultati, il suo modello di business e il modo in cui presenta, riassume e fa emergere le informazioni, più velocemente di quanto le aziende di intelligenza artificiale possano trasformare i loro chatbot in strumenti più complessi e sfaccettati? Dieci link non sono la risposta per la ricerca, ma non lo è nemmeno una casella di testo multiuso. La ricerca è tutto e tutto è ricerca. Ci vorrà molto più di un chatbot per uccidere Google.