Facebook riconosce, da oggi, il vostro volto. La nuova funzione, recentemente annunciata dal social network nell’aggiornamento delle sue politiche di sicurezza, promette di arricchire l’esperienza degli utenti, ma l’intelligenza quasi artificiale cui ci si trova davanti spaventa gli utenti che tengono alla propria privacy.
A me gli occhi – L’usatissima opzione di Facebook che permette di indicare il nome di una persona all’interno di una immagine, il cosiddetto tag, ha sempre incluso una notifica all’utente citato nella foto per promuovere la sua partecipazione alla discussione. Finora tuttavia, l’azienda ha sempre rintracciato l’utente finale basandosi semplicemente sul nome dell’iscritto taggato.
Da oggi Facebook inizierà ad utilizzare il riconoscimento facciale: una volta postata una foto, un complesso software scoverà in completa autonomia i protagonisti dell’immagine, analizzando tutti i contenuti visivi contenuti nei profili e offrendo una notifica. La funzione viene presentata nel comunicato ufficiale con queste parole : “Siamo in grado di suggerire al tuo amico di taggarti in una foto attraverso la scansione e confrontando le foto del tuo amico con le informazioni che abbiamo messo insieme dal tuo profilo”.
Come funziona – Il funzionamento del software è piuttosto complesso. Ogni faccia ha numerosi punti di riferimento ben distinguibili e caratteristici. Alcuni elementi analizzati dal programma saranno:
- Distanza tra gli occhi
- Larghezza del naso
- Profondità delle orbite
- La forma degli zigomi
- La lunghezza della linea della mascella
Il sistema misura quindi le curve della faccia con una precisione submillimetrica e crea un modello abbinato ad un codice unico, registrato in un database. Giunto il momento del riconoscimento, il programma identifica in un qualsiasi viso dei punti che abbiano misure simili a quelle registrate e una volta trovata una certa corrispondenza, normalmente la parte esterna dell’occhio , l’ interno dell’occhio e la punta del naso, l’abbinamento viene completato e la funzione di tagging e di notifica viene attivata.
Le rassicurazioni di Facebook – Il Chief Privacy Officer Erin Egan ha fatto di tutto per spiegare perché questo è un guadagno per gli utenti. “In realtà essere taggati in foto di altre persone è una buona cosa , perché è così che saprete se i vostri amici esistono su Facebook – ha precisato – E se non vi piace nessuna delle novità di riconoscimento facciale , si può optare di disattivarla tramite la pagina delle impostazioni”.
“Vogliamo essere molto, molto chiari – ha concluso Egan – sul fatto che ogni volta che ci date le informazioni , noi le immagazziniamo“. L’ azienda registra infatti l’ indirizzo IP utilizzato per accedere al sito, per esempio, o l’indirizzo di casa piuttosto che i dati della carta di credito durante l’invio di un regalo ad un altro utente sulla rete. La funzione, per ora, non è attiva in Europa per via delle regolamentazioni sulla privacy che non permettono un utilizzo così libero delle informazioni personali.
Qualcosa non va – In realtà la situazione è drasticamente più delicata e meno rassicurante di quanto le fonti ufficiali di Facebook indicano: se fino ad ora l’immensa quantità di dati personali immagazzinati dal social era comunque fornita più o meno consapevolmente ma sempre attivamente dagli iscritti, questa novità può essere letta certamente come una affascinante funzione ma anche come una catalogazione automatica e involontaria dell’utenza, il che, nei tempi dello scandalo Datagate e del passaggio di informazioni dai social agli organismi di polizia internazionale, suona come comoda, rapida e “sociale” schedatura.