Punti chiave
Dopo quanti anni si può beneficiare del diritto all’oblìo?
Questa è una delle prime domande relative al diritto all’oblio, ma cerchiamo di capire che cos’è il diritto all’oblio e dopo quanti anni si può beneficiare di questa normativa europea.
Tecnicamente parlando, il diritto all’oblio è il diritto di una persona di richiedere sia la cancellazione che la deindicizzazione dai motori di ricerca di alcuni dati personali o notizie relative alla propria vita, per proteggere la propria privacy e la reputazione online. Ma come spesso accade in giurisprudenza, è necessario bilanciare questo diritto con il diritto di cronaca esercitato dalle testate giornalistiche.
Dopo quanti anni si può beneficiare del diritto all’oblio? La risposta a questa domanda non è semplice né immediata, poiché dipende da diverse condizioni.
Occorre innanzitutto riconoscere che non esiste una legge che stabilisca in modo preciso ed esatto dopo quanti anni si può beneficiare del diritto all’oblio. Piuttosto, le varie sentenze nazionali e internazionali negli ultimi anni hanno creato un orientamento normativo di riferimento, che deve essere valutato caso per caso.
Dopo quanti anni hai il diritto all’oblìo per assoluzione?
Nel caso di assoluzione, il diritto all’oblio viene applicato in modo sostanzialmente immediato, soprattutto dopo la riforma Cartabia del 2021, rendendolo quasi automatico. Questo vale sia per le redazioni giornalistiche, che possono decidere di rimuovere l’articolo immediatamente, sia per i motori di ricerca, che sono tenuti a rimuovere dai risultati di ricerca i link ritenuti obsoleti entro 15 giorni dalla notifica ricevuta dal diretto interessato.
Il diritto all’oblio è considerato immediatamente applicabile per ristabilire la reputazione di una persona riconosciuta assolta e innocente.
Dopo quanti anni hai il diritto all’oblìo se sei stato condannato?
La situazione cambia nel caso di condanne: il diritto all’oblio inizia a essere calcolabile dalla data di estinzione della pena, non dalla data in cui la pena è stata inflitta. Il periodo varia da due a cinque anni a seconda della gravità del reato, dell’assenza o presenza di fattori attenuanti e di altre circostanze aggravanti.
In generale, più il reato è lieve e meno coinvolge altre persone, più si tende a considerare un periodo vicino ai due anni. Al contrario, per reati gravi contro le persone o in presenza di circostanze aggravanti, il periodo necessario per poter beneficiare del diritto all’oblio si estende fino a cinque anni.
Cosa può aumentare gli anni necessari per il diritto all’oblìo?
Ci sono effettivamente degli elementi che possono prolungare il periodo necessario per poter beneficiare del diritto all’oblio. In particolare, i gravi reati come quelli legati al terrorismo, all’associazione mafiosa e all’associazione a delinquere ricevono un’attenzione speciale sia dalle redazioni giornalistiche, che di solito attendono cinque anni prima di procedere alla deindicizzazione, sia dai motori di ricerca.
Un altro aspetto rilevante riguarda i reati contro le persone, soprattutto quelli commessi contro categorie considerate vulnerabili, come bambini, anziani, persone con disabilità e donne.
Reati quali la pedofilia e il femminicidio non solo potrebbero non essere soggetti a deindicizzazione prima di cinque anni, ma è anche probabile che si incontrino resistenze anche dopo questo periodo.
Cosa può diminuire gli anni necessari per il diritto all’oblìo?
Allo stesso modo, esistono fattori che possono ridurre il tempo necessario per poter beneficiare del diritto all’oblio. Secondo l’esperienza degli esperti del Gruppo Trizio Consulting, specializzato nella rimozione di contenuti negativi e nel diritto all’oblio su internet, un radicale cambio di vita, accompagnato da una modifica sostanziale del proprio comportamento, un serio e dimostrabile impegno nel servire la società, o un significativo cambiamento e miglioramento nella propria professione, possono contribuire a ridurre i tempi necessari per usufruire del diritto all’oblio.
Dopo quanti anni hai il diritto all’oblio per personalità politiche?
Le personalità politiche rappresentano un caso particolare quando si parla di diritto all’oblio.
Generalmente, chi ricopre un incarico pubblico, e ha dunque responsabilità nei confronti dei cittadini, necessita di un periodo più lungo per poter beneficiare del diritto all’oblio. In questo contesto, un elemento chiave è la posizione pubblica dell’individuo, spesso legata a un mandato elettivo.
Sia le redazioni giornalistiche che i dipartimenti legali dei motori di ricerca ritengono che i cittadini e gli elettori abbiano il diritto di essere informati in modo preciso e prolungato su eventi che riguardano un determinato candidato o titolare di carica pubblica.
Anche per le personalità politiche è possibile ottenere il diritto all’oblio, ma sono necessarie strategie specifiche e il soddisfacimento di requisiti legali ben definiti, data la tendenza del diritto di cronaca a prevalere in queste situazioni.