Punti chiave
Da quando Amazon ha presentato nel 2016 un altoparlante, Echo Dot, e un assistente virtuale intelligente, Alexa, Google si è messa all’inseguimento. E possiamo dire che a questo punto, Google Assistant è davvero all’altezza di Alexa, e Google Home Mini è un’ottima alternativa ad Echo Dot, soprattutto perché entrambi gli altoparlanti sono davvero economici. Google è riuscita a integrare tutto ciò che c’è di buono in Google Home in un prodotto dalle dimensioni contenute. Ed ha svolto veramente un gran bel lavoro.
Google Home Mini: altoparlante intelligente e dal design minimalista
Google Home Mini si può acquistare tramite lo store di Google e attraverso una serie di negozi di elettronica come Best Buy o Amazon stesso.
Quanto al design Google ha puntato sulla semplicità. Home Mini è una sfera oblunga di plastica e tessuto senza bottoni visibili, a parte un cursore per silenziare il microfono nascosto nella parte posteriore. È disponibile in tre colori: gesso (grigio chiaro), antracite (grigio scuro) o corallo (arancione rosato).
Per attivarlo basta dire: “OK, Google” o “Ehi, Google” e puoi porgli una domanda o impartirgli un comando. Puoi chiedergli di riprodurre musica, attivare e disattivare i tuoi gadget per la casa intelligente, fare una ricerca su internet per te, controllare se c’è una nuova serie su Netflix e avviare YouTube sulla tua TV compatibile con Chromecast e tutta una serie di altre richieste.
L’Assistente di Google è piuttosto bravo. È piacevole e utile, e generalmente è in grado di trovare le risposte a qualsiasi domanda tu possa pensare. Per impostazione predefinita, la voce digitale dell’Assistente è femminile, ma se preferisci conversare con un “lui” basta attivare l’impostazione nella sezione delle preferenze dell’app Home Mobile. Di recente, Google ha aggiunto diverse opzioni vocali extra per l’Assistente, tra cui quella del cantante John Legend.
Nonostante la mancanza di pulsanti fisici, l’Home Mini ha dei controlli tattili che è possibile utilizzare. Per regolare il volume, devi toccare i lati del dispositivo, oppure puoi premere a lungo i lati per riprodurre e mettere in pausa la musica. Non siamo dei grandi fan dei controlli touch perchè non sono abbastanza reattivi quando vuoi usarli, inoltre è difficile non attivarli per sbaglio ogni volta che tocchi il prodotto.
Google Home Mini aveva anche funzionalità touch sulla parte superiore del dispositivo, ma è stata rimossa e sostituita con una lunga pressione sui lati dopo che alcuni utenti hanno segnalato che l’altoparlante si metteva a registrare costantemente anzichè dietro preciso comando vocale. Google ha risolto il problema rapidamente e probabilmente gestirai il dispositivo con la voce nella stragrande maggioranza dei casi.
Nel complesso, si tratta di un design che è in grado di integrarsi con l’arredamento della tua casa, ed è bello anche da solo su un muro. Condividiamo la preoccupazione di alcuni colleghi che temono che si sporchi facilmente di polvere: per cui, un consiglio, non appendetelo in cucina.
Un’altra piccola preoccupazione: da lontano, non è sempre facile vedere le spie sulla parte superiore del dispositivo che ti dicono che Home Mini è pronto per un comando. Problema che si aggrava particolarmente con l’altoparlante color gesso. Magari puntate sul color antracite o corallo.
Google Home Mini: buono il suono e ottima sensibilità
I piccoli altoparlanti di Google Home Mini non sostituiranno il tuo impianto di musica Hi-Fi. Tuttavia, Google ha affermato di poter stupire con la forza del suono che è in grado di emettere Mini. Ed effettivamente è notevolmente più forte di Echo Dot.
La differenza è evidente quando ascolti i due assistenti. Con Echo Dot, la voce di Alexa è un po’ metallica e la riproduzione musicale non è molto migliore di quella che si ottiene da uno smartphone. In confronto, l’Home Mini rende la voce dell’Assistente Google più calda e più naturale. La riproduzione musicale era più gradevole con l’Home Mini, anche se, come il Dot, si tratta della stessa funzione che potrebbe avere una radiolina. Non pensate di poterci fare una discoteca o di poter far risuonare la musica in tutto il salone.
Alla prova dei fatti, abbiamo avviato in ciascun diffusore, Home Mini e Echo Dot, alcune tracce rock e l’Home Mini è l’innegabile vincitore fra i due altoparlanti intelligenti. L’Echo Dot può essere usato per ascoltare musica ma non lo consigliamo. Le voci sono spigolose, il basso è inesistente e non si sente molto bene. Home Mini è più rumoroso, suona più liscio con la musica e ha dei bassi decenti per un dispositivo delle dimensioni di un disco da hockey.
Puoi utilizzare Home Mini per trasmettere l’audio a qualsiasi altoparlante tramite un dongle Audio Chromecast. Il Mini può anche inviare il suono ad altri altoparlanti tramite Bluetooth, ma stranamente manca un cavo ausiliario da 3,5 mm, che è una delle caratteristiche preferite dell’Echo Dot.
Un altro punto degno di nota è la gamma di microfoni per l’ascolto da lontano di Google Home Mini. In quasi tutti i nostri test, siamo stati in grado di ascoltare i suoni molto più lontano rispetto ad Echo Dot. Entrambi hanno fatto un ottimo lavoro in un ambiente tranquillo, ma Home Mini ha prevalso quando c’erano alcune voci di sottofondo.
L’unica eccezione è stata il test “limbo”, in cui cerchiamo di svegliare l’altoparlante da circa 6 metri usando una voce sempre più bassa. Echo Dot è stato in grado di rispondere anche a livelli di voce sensibilmente inferiori rispetto al Mini. Per cui l’Echo Dot potrebbe essere la scelta migliore per chi ha una voce sottile.
Molti comandi per Home Mini
La cosa migliore dell’Assistente Google è che ci sono molti modi per usarlo. Può svegliarti, darti le previsioni del tempo al mattino, leggerti i titoli dei giornali e le condizioni del traffico. Può intrattenere i tuoi bambini con battute, scherzi e curiosità. Puoi impostare il timer se stai cucinando tramite la voce. E nel frattempo può leggerti la ricetta. Quando hai finito, può spegnere le luci o controllare qualsiasi altro gadget di casa che sia compatibile.
E se sei il tipo di persona che lascia sempre il telefono in giro per casa, l’Home Mini potrebbe essere una manna dal cielo. Dì “trova il mio telefono” e il tuo telefono Android, grazie a Mini, inizierà a squillare anche se lo hai lasciato in modalità silenziosa o “Non disturbare”, e anche se non disponi di una connessione cellulare (funziona anche tramite Wi-Fi) . La conversazione con Google Home potrebbe sembrare un po ‘strana, perchè a volte non capisce le marche dei cellulari.
Questa funzione di trova telefono è un po’ più difficile con un iPhone – se è silenziato o in una zona con poco campo, non lo trovi per niente – ma puoi comunque aggiungere il tuo telefono al tuo account Google o pronunciare il numero di telefono ad alta voce.
L’Assistente Google può anche distinguere tra voci diverse (Google ha sviluppato questa funzione per prima, ma Amazon ha recuperato e abbiamo anche scoperto che entrambi gli assistenti possono essere ingannati se sei bravo ad imitare la voce di un altro). Tuttavia, la funzione è utile quando chiedi informazioni sugli appuntamenti del tuo calendario, e Mini ti riconoscerà e distinguerà i tuoi appuntamenti da quelli di tuo fratello, o chiedi di chiamare la mamma (e non, per esempio, la mamma della tua ragazza).
L’Assistente è anche in grado di attingere dalla libreria di servizi online di Google – mappe, calendari, ecc. per fornire informazioni più utili e personali di quelle offerte da Alexa. La carta vincente più importante qui è la ricerca. L’Assistente si basa su queste librerie per gestire domande che diventano veramente specifiche. Ecco alcuni esempi di domande dove Mini è sorprendentemente bravo a rispondere:
Perché la macchina non parte?
Perché la lavastoviglie puzza?
Perché il cane continua a fare pipì in casa?
Come si aggiusta un lavandino che perde?
Confrontandolo con l’avversario, Alexa e l’Assistente Google sono più o meno sullo stesso livello. Questo deriva dal fatto che i due concorrenti è come se giocassero a scacchi, e l’idea di uno viene prontamente pareggiata e copiata dall’altro. Dalle chiamate vocali ai controlli TV, le nuove funzionalità arrivano uniformemente su ogni piattaforma.
Una funzione molto carina è quella che crea gruppi di comandi completamente personalizzabili chiamati “Routine“. Ad esempio, una “routine” serale potrebbe essere: abbassa la musica -trasmetti il messaggio “è ora di cena” a tutti i tuoi altoparlanti collegati e accendi la TV sul telegiornale. Alexa e l’Echo Dot, ovviamente, ha una funzione simile.
L’Assistente Google contribuirà a rafforzare le buone maniere in casa con una funzionalità “Per favore”, che inviterà ad esempio i tuoi figli ad usare un linguaggio educato quando parleranno con lo speaker intelligente. Home Mini ha anche la modalità “conversazione continua” che ti consente di impartire comandi multipli senza dover ripetere “Ok Google” tutte le volte. Anche Alexa ha queste funzioni, ma Google Home Mini può rispondere a due comandi pronunciati nella stessa frase. Alexa non può.
L’Assistente Google mira addirittura a sostituirsi a noi per compiti abbastanza prevedibili, con Duplex. Duplex è un esperimento lanciato quest’estate, che consentirà a Google Assistant di effettuare chiamate per semplici attività come prenotare un ristorante. Duplex avrebbe anche una voce umana abbastanza credibile.
Il confronto Google Home Mini vs Amazon Echo Dot
Il più grande vantaggio di Alexa è la sua vasta libreria di comandi che possono essere aggiunti da altri programmatori e dispositivi intelligenti, che conta oltre 20.000 possibili istruzioni. Tutti gli altri dispositivi intelligenti possono infatti insegnare ad Alexa un nuovo comando, a costo zero.
Google ha fatto molti progressi quanto a dispositivi compatibili con il suo Assistant. Ora funziona con oltre 5.000 dispositivi, provenienti da tutti i principali marchi di case intelligenti. Tuttavia, Alexa lavora meglio con circa 12.000 dispositivi compatibili. Google ha recuperato, ma il vantaggio di Amazon sembra ancora schiacciante.
Giudicando in base ai propri meriti, Google Home Mini è un ottimo assistente intelligente che vale il prezzo di vendita, soprattutto se si hanno già in casa dispositivi intelligenti di Google. Anche in un settore ormai affollato di altoparlanti intelligenti, Google Home Mini è una delle due migliori opzioni, insieme con l’Amazon Echo Dot, se si vuole un punto di partenza a basso costo e non si cura la qualità del suono.
Il Mini sfoggia persino un aspetto meno industriale e più morbido rispetto al Dot, ma a prescindere da come proseguirà la battaglia tra Alexa e Google Assistant, il Dot ha un importante caratteristica hardware che in Home Mini manca- un’uscita di tipo jack. Con Dot è possibile collegare il jack ai propri diffusori audio per compensare la mancanza di qualità del suono.
Nessun aggiornamento aiuterà Home Mini a compensare tale deficit strutturale, e se preferisci le connessioni via cavo, Dot è il vincitore assoluto, mentre Home Mini si rifà permettendo agli altoparlanti di collegarsi con Chromecast o Bluetooth. Detto questo, i due prodotti sostanzialmente si equivalgono. Home Mini non offre abbastanza extra da giustificare la sostituzione di un Dot, quindi tienilo a mente se sei già un fan di Amazon. Vale la pena considerarlo come l’opzione migliore se si è già affezionati all’hardware di Google.