Punti chiave
Il tuo iPhone è lento? Prova a considerare questa innovativa teoria. Che gli utenti di Apple siano tra i più fidelizzati al mondo era cosa nota da tempo. Ma che ad avvalorare questa tesi ci sia il supporto scientifico di ricerche mirate è davvero una novità. A metterlo in luce due studi che svelano altrettanti particolari comportamenti dei “seguaci” di Apple.
Il primo è quello di Statista che rileva una tendenza nei consumatori Apple a percepire come lento il proprio iPhone ad ogni nuova versione rilasciata dall’azienda di Cupertino. Il secondo studio è condotto da Strand Consult e dimostra come gli utenti Apple siano addirittura affetti da una sindrome che ricorda la sindrome di Stoccolma.
Il tuo iPhone è lento? la teoria della sindrome psicologica
Statista, una società di statistiche online con base in Germania, ha notato come, in corrispondenza con l’uscita di un nuovo modello di iPhone, gli utenti si lamentino della lentezza del loro “vecchio” dispositivo. Pare, però, che ad aumentare questa sensazione di obsolescenza sia più una componente psicologica che un difetto reale.
Con l’uscita dell’ultimo iPhone 6s, ad esempio, alcuni utenti avranno notato che le versioni precedenti del telefono sono più lente o che la batteria dura di meno. Questa tendenza è mostrata anche da Google Trends in concomitanza con l’uscita di ogni nuova release di casa Apple. Statista ha provato a segnare su un grafico la tendenza. Appena dopo il rilascio di un nuovo modello di iPhone, il termine di ricerca “iPhone lento” su Google subisce un picco.
Questo accade all’incirca dal 2008 e per ogni nuova versione del telefono immessa sul mercato da quella data in poi. I picchi di ricerca del termine “iPhone lento” vanno via via attenuandosi nelle settimane successive all’ingresso del nuovo modello sul mercato, a testimonianza che la componente psicologica gioca in questo caso un ruolo fondamentale.
Ad accentuare questa tendenza, il fatto che ad ogni nuova uscita, Apple rilascia un aggiornamento di iOS, il sistema operativo che gira sugli iPhone, fattore che rende la sensazione di lentezza ancora più marcata.
Non solo iPhone lento. C’è la sindrome dell’iPhone perfetto
Ancora una volta il fattore psicologico interviene quando si parla di prodotti a marchio Apple. Secondo gli studi della società danese Strand Consult, pare che gli utenti dell’iPhone sono così fidelizzati al marchio che, anche quando il loro telefono presenta degli oggettivi difetti, tendono a minimizzare i disagi e a muoversi in difesa dell’azienda di Cupertino.
Strand Consult parla addirittura di una sorta di sindrome di Stoccolma – la sindrome che lega una persona rapita ai propri rapitori, verso i quali tende a provare un senso di protezione. Un meccanismo simile, con i dovuti distinguo del caso, si è instaurato fin dal rilascio del primo iPhone. Quando, infatti, sui cellulari della Apple non era ancora disponibile il 3G, gli utenti erano pronti a difendere l’azienda dicendo che il sistema di connessione non era a quei tempi diffuso e quindi se ne poteva fare a meno. Lo stesso accadeva quando si imputava all’iPhone la mancata possibilità di inviare MMS. “Ma chi usa più gli MMS?” erano pronti a rispondere i fanatici della Mela.
E anche quando il dispositivo Apple presenta delle funzioni che non sono al pari delle prestazioni di un qualsiasi altro cellulare, l’utente Apple tende a minimizzare. E allora se la fotocamera non è così potente, che importa? Le foto sono ugualmente fantastiche. E ancora, se l’iPhone non è multitasking è solo una scelta intenzionale da parte dell’azienda per rendere il telefono più veloce. E per la batteria integrata, l’utente Apple rispondere che nessuno va in giro con batterie di ricambio, quindi il problema non sussiste!
Persino la caratteristica di avere programmi esclusivamente dedicati ai prodotti Apple e non utilizzabili su altre piattaforme, viene vista come un indubbio pregio. Lo zoccolo duro dei fidelizzati risponde, infatti, che Apple garantisce il massimo della sicurezza, che sa cos’è meglio per gli utenti e che il fatto che i giochi e le applicazioni siano sviluppati unicamente per gli iPhone rende i dispositivi più veloci e con il massimo delle funzionalità.
Del design neanche a parlarne. Appena si sottolinea che l’iPhone è un telefono a bassa tecnologia confezionato all’interno di un design elegante, gli utenti risponderanno che la combinazione tra l’interfaccia e il design di Apple è la sua caratteristica vincente.
Anche per le chiamate che si interrompono sarà colpa della Mela? Neanche per sogno. I responsabili sono gli operatori. E quasi come se l’iPhone fosse la testimonianza tangibile della perfezione, nessun utente avrà nulla da ridire se il telefono non supporta le schede di memoria, o se non è possibile installarvi il proprio browser preferito per la navigazione.
Questa particolare fidelizzazione è diventata negli anni quasi un culto. Apple, infatti, può contare su una base di utenti che, anche in presenza di dispositivi non rivoluzionari, sarà sempre disposta ad acquistare i suoi prodotti.
Certamente, si tratta di una componente che fa invidia agli altri produttori di telefono. Nokia, Samsung, LG, HTC o Sony Ericsson non possono vantarsi di avere una clientela tanto fidelizzata. Per questo non è così improbabile parlare di una vera e propria “Sindrome di iPhone”.