Il 7 giugno 2023, l’onorevole James Heappey, Ministro di Stato per le Forze Armate del Regno Unito, ha inviato una lettera a Tobias Ellwood, Presidente del Comitato Selezionato per la Difesa, offrendo approfondimenti sulla flotta di bombardieri pesanti russi e sul suo arsenale nucleare.
Nella sua missiva, Heappey ha posto l’accento sulla prontezza dei bombardieri russi, sostenendo che la Russia mantiene un certo numero di aeromobili da bombardamento in costante prontezza operativa in diverse basi aeree sparse per il paese. Ha inoltre sottolineato che, nonostante alcuni di questi bombardieri siano impegnati nel conflitto in corso in Ucraina, è “altamente improbabile che ciò influenzi significativamente la prontezza nucleare o le capacità di risposta della Russia”.
Interrogato sulle cifre, Heappey ha indicato che la Russia dispone di circa 80 aerei, per lo più Tu-95 BEAR e Tu-22 BACKFIRE, sotto il comando dell’Aviazione a Lungo Raggio (LRA). Ha inoltre rivelato: “La Russia ha anche circa 10 ciascuno di Tu-160 BLACKJACK e MiG-31 FOXHOUND“. In particolare, il MiG-31 FOXHOUND è incaricato di trasportare il missile balistico ipersonico AS-24 KILLJOY lanciato da aria, uno delle cosiddette armi “invincibili” annunciate dal presidente Putin nel 2018.
Heappey ha affrontato anche la questione della nuova produzione e modernizzazione degli aerei da bombardamento. Ha affermato che la Russia probabilmente nutre l’intenzione di “costruire nuovi e modernizzare i correnti telai TU-160 BLACKJACK“. Tuttavia, ha avvertito che a causa di problemi economici e di approvvigionamento derivanti dal conflitto in Ucraina, qualsiasi progetto di modernizzazione potrebbe subire ritardi.
Per quanto riguarda lo sviluppo di un bombardiere stealth, Heappey ha rivelato: “La Russia ha annunciato la sua intenzione di produrre un bombardiere stealth, chiamato PAK-DA“. Ha paragonato il design al bombardiere strategico B-2 degli Stati Uniti e ha suggerito che un prototipo potrebbe essere vicino al completamento. Tuttavia, Heappey ha mantenuto un tono cauto, affermando che c’è “poco a corroborare ciò” e che le sanzioni e gli eventi militari in corso in Ucraina potrebbero imporre ulteriori ritardi.