Signor Ministro, nei giorni scorsi si è appresa la sua precisa volontà di portare 2 Mbps entro il 2010 a tutti gli italiani. La sua è una indicazione di indirizzo o conta realmente di poter raggiungere l’obiettivo entro il prossimo anno?
Ministro Brunetta: «La questione della banda larga è centrale per lo sviluppo dei servizi di e-government. Che senso ha, infatti, sviluppare servizi di e-government se poi i problemi di connettività impediscono ai cittadini di usufruirne? Oggi il 13% della popolazione – 7,8 milioni di italiani – non ha una connessione a Internet o ha una banda insufficiente. Questo digital divide va eliminato. Bisogna fare in modo che tutti – dico tutti – i cittadini possano avere una connessione adeguata alla rete. Nei mesi passati, per risolvere questi problemi, il viceministro per le Comunicazioni Paolo Romani e io abbiamo messo a punto il piano “Cittadinanza digitale”, nel quale viene operato un coordinamento tra tutte le azioni che il Governo intende portare avanti sul fronte delle infrastrutture per la banda larga e dello sviluppo dei servizi di e-government. In quel piano viene indicato come a tutti i cittadini – nessuno escluso – debba essere data la possibilità di connettersi alla rete a non meno di 2Mbit/s. Ma attenzione: il programma non si ferma qui ma prevede anche di estendere l’attuale copertura in fibra ottica, offrendo al 95,6% della popolazione italiana un servizio sino a 20 Mbit/s. Le risorse per fare tutto questo ci sono. Prevedo siano presto rese disponibili per l’avvio dei cantieri, così da poter realizzare gli obiettivi nei tempi previsti».
E sui fondi necessari per portare la Banda Larga in zone ancora non raggiunte, il Ministro precisa «Certamente portare la banda larga a tutti gli italiani rappresenta un’operazione complessa, anche dal punto di vista tecnico-organizzativo. È tuttavia l’intero settore delle telecomunicazioni a essere interessato dall’operazione. Per realizzare quanto previsto dal piano saranno chiamati a scendere in campo i grandi operatori nazionali con i loro patrimoni di tecnologia, di esperienza, di organizzazione. I problemi da risolvere saranno certamente molti, ma francamente non mi sembra che vi siano ostacoli tali da poter giustificare dei ritardi nel perseguimento degli obiettivi che ci siamo posti». Una volta creata la nuova rete, però, la stessa dovrà incontrare una domanda più matura da parte della popolazione e, allo stesso tempo, necessiterà di regolamentazione e attenzioni ulteriori. Per questo siamo andati oltre nelle domande, cercando di definire il contesto nel quale la banda larga andrà a proporre le proprie opportunità.